Sono sempre di più coloro che si rivolgono in coppia al chirurgo plastico: fidanzati, ma anche amiche e amici, fratelli e sorelle. Di questo, ma anche degli interventi più richiesti dagli uomini e dalle donne e dell’utilizzo del grasso corporeo che ha soppiantato le protesi negli interventi al viso, ha parlato il professor Marco Klinger, Responsabile di chirurgia plastica in Humanitas, ospite in studio a Mattino 5.
“Presentarsi in coppia dal chirurgo plastico fa sì che il singolo si senta rinforzato nelle proprie convinzioni; spesso i pazienti arrivano insieme, in altri casi uno dei due si rivolge a noi per primo, in avanscoperta, e poi porta con sé un amico o un parente. Di fronte a questa situazione, sempre più comune, è importante che il chirurgo verifichi la reale motivazione di entrambi, per accertarsi che il desiderio dell’uno non abbia condizionato anche l’altro”, ha sottolineato il prof. Klinger.
Gli interventi più richiesti
“Nelle donne gli interventi più richiesti sono: mastoplastica additiva, liposuzione, blefaroplastica, addominoplastica e lifting al seno. In particolare, si è avuto un aumento di richiesta per l’addominoplastica; questo intervento in passato era raro nelle donne ed era dedicato alle pazienti che avevano sofferto di obesità, adesso invece è indicato in tutte le pazienti che desiderino cambiare il proprio addome, anche perché i risultati sono molto belli, con cicatrici nascoste.
Gli uomini invece si rivolgono al chirurgo plastico soprattutto per sottoporsi a blefaroplastica, ginecomastia, rinoplastica, liposuzione e trapianto di capelli. Negli uomini osserviamo un importante cambiamento nelle mammelle, dovuto anche al tipo di alimentazione, per cui la ginecomastia è uno degli interventi più richiesti. È un intervento veloce che però aiuta gli uomini a sentirsi più sicuri di sé, anche nel mostrarsi in pubblico (per esempio al mare o in piscina)”.
L’importanza di assicurare un aspetto naturale
“A prescindere dal tipo di intervento, è importante che gli esiti siano il più naturali possibile, che si armonizzino al corpo del paziente e non ne cambino i connotati, per esempio del volto, come accade purtroppo con alcuni interventi troppo estremi sugli zigomi. Per quanto riguarda il viso, oggi il ritocco non si avvale più delle protesi, ma sfrutta il grasso corporeo del paziente stesso, prelevato in genere dai fianchi, dalla parte esterna della coscia o dall’addome. Il grasso ha un effetto più dolce e viene impiegato, per esempio, negli interventi agli zigomi e al mento. Il grasso poi rigenera i tessuti, grazie alla presenza di cellule staminali adulte, e viene anche utilizzato per rimpolpare alcuni volumi del viso, alla stregua di un filler, con risultati però definitivi. La protesi invece ha un effetto meno naturale.
È molto importante sottolineare che il ritocco deve essere naturale: comunemente si pensa che la chirurgia plastica, e quella estetica in particolare, portino solo a risultati innaturali, perché purtroppo sono quelli che saltano maggiormente all’occhio. Invece è bene ribadire che è possibile effettuare un ritocco armonico, bello e rispettoso del corpo del paziente”, ha concluso il prof. Klinger.
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