La consapevolezza dei rischi per la salute che comporta la pressione alta, tra cui infarto, ictus e danni ai reni, è molto diffusa. Sono tuttavia meno conosciute le problematiche che si associano alla pressione bassa.
La pressione arteriosa, infatti, è un fondamentale indicatore della buona salute dell’organismo e dalla sua attività si può valutare se il cuore sia o meno in grado di pompare sangue ricco di ossigeno agli organi vitali, soprattutto al cervello.
Approfondiamo l’argomento con la dottoressa Martina Briani, cardiologa di Humanitas.
Che cos’è la pressione arteriosa
Tra i valori che vengono presi in considerazione per valutare il livello di salute generale del paziente, figura la pressione arteriosa. La misurazione della pressione è un controllo di routine, che avviene contestualmente a una visita medica, ma può venire effettuato anche autonomamente al proprio domicilio, poiché gli strumenti utilizzati sono semplici da utilizzare, facilmente reperibili ed economici. Coloro che sono interessati da pressione troppo alta o troppo bassa, in accordo con il medico di medicina generale, devono tenerla monitorata con regolarità autonomamente.
I valori di pressione considerati normali per una persona in salute sono di 120/80 mmHg circa, ma è opportuno considerare di caso in caso le patologie individuali.
La prima cifra indica la pressione sistolica, dunque la pressione con cui il cuore, contraendosi, pompa il sangue nelle arterie. La seconda cifra rappresenta la pressione diastolica, quindi quella delle arterie quando il cuore si rilassa.
I valori della pressione possono modificarsi in base a vari fattori, come l’età e lo stato di salute, per questo più che a un numero, la pressione bassa si associa a come l’individuo si sente. Per fare un esempio: una pressione di 60/90 mmHg, può essere ritenuta normale in pazienti giovani e sani, ma potrebbe provocare giramenti di testa o debolezza in pazienti anziani o con determinate situazioni cliniche.
Pressione bassa: quali sono le cause?
Spesso a provocare pressione arteriosa bassa possono essere alcune terapie farmacologiche. In casi come questo è opportuno consultare il proprio medico curante, in modo tale che possa indicare, eventualmente, una modifica della terapia rispetto ai dosaggi prestabiliti.
Ma ci sono altri fattori associati al valore della pressione arteriosa, tra cui:
- il volume sistolico, ossia la quantità che il cuore, a ogni contrazione, riesce a pompare;
- il tono vascolare, che può subire l’influenza di rigidità o blocchi dei vasi sanguigni;
- la frequenza cardiaca.
Se uno o più di questi fattori subisce una modifica può provocare un abbassamento di pressione. Parliamo per esempio di pazienti interessati da insufficienza cardiaca e volume sistolico basso, che possono conseguentemente essere interessati da una diminuzione di pressione arteriosa. Una condizione che può avvenire con maggiore probabilità in caso di un eccesso di liquido emesso in seguito all’assunzione di farmaci a effetto diuretico.
Associati al tono dei vasi sanguigni e, dunque, all’abbassamento di pressione sono anche patologie come l’infezione o la paralisi. A provocare abbassamenti di pressione sono anche le aritmie, che possono provocare bradicardia, ossia una frequenza cardiaca troppo lenta, o tachicardia, dunque una frequenza cardiaca troppo veloce.
Quando preoccuparsi per un abbassamento di pressione
I valori della pressione arteriosa possono subire variazioni nel corso della giornata, anche in associazione alle attività in cui il soggetto si trova impegnato. L’attività fisica, ad esempio, determina un innalzamento della pressione, mentre la pressione si abbassa quando si è a riposo, in relazione con la variazione del fabbisogno di ossigeno del nostro corpo.
La pressione arteriosa viene regolata dal sistema nervoso autonomo, ed è per questo motivo che i pazienti interessati da disturbi al sistema nervoso autonomo possono presentare anche delle disfunzioni nella regolazione della pressione arteriosa.
Se la pressione bassa si associa a sintomi come vertigini, giramento di testa, stordimento, debolezza o sensazione di svenimento è opportuno fare riferimento al proprio medico. Mentre la registrazione di una pressione più bassa del dovuto senza che questa sia accompagnata da sintomatologia associata non deve destare preoccupazione.
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