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I vantaggi della cataratta eseguita con procedura a bassa pressione, intervista al dott. Vinciguerra

Cataratta, a un anno dall’introduzione della chirurgia “a bassa pressione” è tempo di bilanci. Tra i vantaggi di questa tecnologia, basata su un sistema che consente di tenere sotto controllo durante l’intervento la pressione all’interno dell’occhio, vi sono una riduzione del dolore e una migliore conservazione e protezione dei tessuti, ai quali si associa una maggiore precisione e sicurezza per il paziente. Ne abbiamo parlato con il dott. Paolo Vinciguerra, responsabile del Centro Oculistico di Humanitas.

 

 

Perché è così importante la pressione all’interno dell’occhio?

Un’equilibrata pressione all’interno dell’occhio è fondamentale per preservare il bulbo oculare ed evitare che il collasso porti in contatto strutture delicatissime, danneggiandole. Per converso, un danneggiamento si ha anche quando la pressione è troppo alta e i tessuti vengono posti in iperdistensione. Questa condizione, inoltre, ostacola l’afflusso del sangue all’interno dell’occhio con il rischio di una pericolosa ischemia.

 

Come funziona il sistema a bassa pressione?

“Durante l’intervento per la cataratta, il cristallino opacato viene fluidificato o mediante ultrasuoni o mediante laser a femtosecondi. Il materiale così frammentato viene aspirato con microsonde. Per espletare questo processo occorre infondere ed aspirare liquidi a pressione controllata per evitare che l’occhio si afflosci o che, all’opposto, venga sottoposto ad alte pressioni. Entrambe le condizioni di pressione non fisiologica sono causa di gravi complicanze. Questa fase – spiega il dott. Vinciguerra – è uno dei momenti più delicati dell’operazione perché a un eccessivo abbassamento della pressione si associa il rischio di collasso dell’occhio”. Per questo durante l’operazione è fondamentale regolare la quantità di liquido in entrata. “I sistemi a caduta tradizionali, tuttavia – afferma il dott. Vinciguerra – non sono in grado di monitorare i livelli pressori che si determinano all’interno dell’occhio, perché, per evitare i rischi di una improvvisa riduzione della pressione, questa viene mantenuta a livelli molto superiori”. L’infusione provoca una pressione fino a 10 volte superiore rispetto a quella normale (10-12 mm di mercurio), determinando la sofferenza e, in una certa percentuale, anche la morte di una popolazione di cellule non rigenerabili, benché indispensabili al mantenimento della trasparenza della cornea.
“Durante l’operazione, la pressione elevata all’interno dell’occhio viene percepita come dolorosa: un dolore tale che spesso non viene alleviato nemmeno dagli anestetici“, aggiunge il dott. Vinciguerra. “Questa tecnologia, invece – commenta il dott. Vinciguerra – grazie a sensori in grado di misurare la pressione in tempo reale all’interno dell’occhio, permette di irrorare solo la quantità di liquido effettivamente necessaria, mantenendo la giusta pressione.

 

Quali sono i vantaggi correlati alla chirurgia a bassa pressione?

I vantaggi correlati alla chirurgia a bassa pressione sono numerosi:

  • Mantenimento della pressione oculare, e quindi del flusso sanguigno, a livelli di normalità
  • Riduzione del dolore durante la chirurgia e diminuzione dell’infiammazione, con migliori risultati nel lungo periodo
  • Minore perdita cellulare e conseguente migliore preservazione dei tessuti
  • Maggiore sicurezza durante la procedura poiché si può essere sicuri del mantenimento degli spazi necessari all’esecuzione della chirurgia, senza rischio di danneggiare i tessuti limitrofi
  • Possibilità, da parte del chirurgo, di operare su un occhio di giusta conformazione e, conseguentemente, di eseguire manovre più delicate e precise.
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