Carne rossa e tumori, esiste un legame? Un lavoro appena pubblicato sul British Medical Journal ha coinvolto oltre 85.000 donne che hanno compilato un questionario relativo alle abitudini alimentari. Le partecipanti facevano parte di un famoso studio, il Nurses’ Health Study II, che insieme al Nurses’ Health Study I, ha indagato i possibili fattori che influenzassero la salute delle donne, in particolar modo le conseguenze a lungo termine dell’assunzione di terapia estro progestinica. Le pazienti erano tutte infermiere, quindi con competenze in ambito sanitario. Nel 1991 è stato chiesto loro di compilare un questionario che ne valutasse le abitudini alimentari. Tutte le partecipanti erano in premenopausa, senza diagnosi di cancro o altre patologie e/o disturbi che potessero deviare i risultati dello studio.
La carne rossa causa il tumore al seno?
Coloro che hanno espresso una preferenza per il consumo di carne rossa piuttosto che pollo, legumi, pesce o altra fonte di proteine hanno mostrato, nello studio, una maggiore frequenza di tumore al seno. Al contrario, chi ha consumato pollame come principale fonte di proteine ha poi fatto registrare la minore frequenza di tumore al seno in post menopausa. Infine la sostituzione di carne rossa con una combinazione di pollame, legumi, pesci e noci come principale fonte di proteine durante l’età giovanile sembra rappresentare, nello studio, il miglior modo per prevenire il tumore al seno.
Lo studio sottolinea il bisogno di ulteriori ricerche vista l’importanza dei risultati per la salute pubblica. Ovviamente i risultati degli studi prospettici di coorte vanno sempre presi “con le pinze” perché spesso possono essere influenzati da diversi altri fattori che non vengono tenuti in considerazione una volta che vengono analizzati i risultati degli stessi. Sicuramente, quello che si evince da numerosi studi in letteratura, è che un minore consumo di proteine animali, nello specifico di carni rosse, associato a un incremento nel consumo di frutta e verdura e al contenimento del peso, possa diminuire il rischio di sviluppare diverse patologie, tra cui il tumore della mammella.
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