Alcuni sono detti popolari, in altri casi si tratta di nuove mode: in fatto di alimentazione si soffre ancora di alcuni falsi miti, di recente sfatati dall’Associazione Italiana Gastroenterologi Ospedalieri (AIGO), riunitisi a Perugia per il corso annuale dell’Associazione.
Una sana alimentazione è importante per la salute della popolazione in generale e contribuisce anche a prevenire le malattie gastrointestinali. In questo quadro, viene ribadita la validità della dieta mediterranea, che assicura un apporto equilibrato di carboidrati, verdura, pesce e carne e una ridotta presenza dei grassi.
Ne parliamo con gli specialisti dell’Unità Operativa di Gastroenterologia di Humanitas.
Caffè e vino
Il caffè e il vino sono nocivi per il fegato. Falso. Un moderato consumo di caffè non fa male al fegato, anzi può aiutare contro la steatosi epatica, come hanno dimostrato diversi studi pubblicati sulla rivista scientifica americana Hepatology. Anche un moderato consumo di vino può avere effetti benefici, grazie all’azione antiossidante del resveratrolo, una sostanza contenuta nell’uva rossa.
Thè verde ed erbe
Il tè verde e le erbe fanno sempre bene. Falso. Il tè verde è un antiossidante ed è molto consumato, occorre però fare attenzione a quando è presente all’interno di prodotti e integratori, insieme ad altre sostanze. Si sono registrati casi di insufficienza epatica determinati da estratti di tè verde. Attenzione anche alle erbe: gli estratti contenuti negli integratori alimentari possono peggiorare la sintomatologia legata alla sindrome del colon irritabile; la responsabilità sarebbe dell’epigallocatechina-3-gallato (EGCG), il composto polifenolico presente anche nel tè verde.
Glutine
Mangiare prodotti senza glutine è salutare. Falso. Quella del “senza glutine” sta purtroppo diventando una moda, ma non ha alcun senso se non si è affetti da celiachia o da intolleranza al glutine e dunque senza indicazione medica. Alcuni ritengono che i prodotti senza glutine siano meno calorici rispetto ai tradizionali: questo non è vero, inoltre – così facendo – si riduce il consumo di fibre contenute nei carboidrati, benefiche per la salute dell’intestino.
Mele e pere
“Una mela al giorno leva il medico di torno”. Nei pazienti che soffrono della sindrome del colon irritabile, mele e pere possono far male, a causa degli zuccheri fermentabili in esse contenuti. È bene dunque un consumo occasionale di questi frutti.
Succhi di frutta
I succhi di frutta sono tutti uguali. Falso. I succhi di frutta non sono affatto tutti uguali, quelli ricchi in fruttosio vanno assunti con moderazione, il fruttosio infatti aumenta i grassi nel fegato.
Visite ed esami
-
2.3 milioni visite
-
+56.000 pazienti PS
-
+3.000 dipendenti
-
45.000 pazienti ricoverati
-
800 medici