La caduta dei capelli è un disturbo abbastanza comune che può colpire uomini e donne in maniera diversa. Ne ha parlato il professor Antonio Costanzo, Responsabile di Dermatologia in Humanitas, in un’intervista a Cuore e denari su Radio 24.
La perdita di un’esigua quota di capelli è normale; anche se non è facile contarli, possiamo perdere intorno agli 80-100 capelli al giorno. Una perdita più consistente però merita un approfondimento.
“Un altro dato di cui tenere conto è lo spessore del capello, perché i capelli magari non cadono, ma iniziano ad assottigliarsi e ciclo dopo ciclo si arriva alla nascita di un capello più sottile”, spiega il professor Costanzo.
Le cause della caduta dei capelli
L’alopecia androgenetica (quella che comunemente chiamiamo calvizie) può colpire uomini e donne. Questa forma di alopecia è dovuta a una predisposizione genetica e a un’estrema sensibilità delle cellule del follicolo pilifero agli ormoni androgeni.
Il diradamento si manifesta negli uomini con la stempiatura, mentre nelle donne diventa più rada la zona della riga centrale, la coda di capelli si assottiglia sempre di più e i capelli appaiono maggiormente fini e fragili.
Nella caduta dei capelli giocano un ruolo anche fattori ormonali e fattori alimentari, come una dieta troppo rigida o una carenza di ferro, soprattutto nelle donne.
Il ruolo dell’alimentazione
“Una dieta sana ed equilibrata è fondamentale per molti aspetti del nostro organismo, ma è anche importante per capelli più forti, soprattutto nelle donne. Un’alimentazione scorretta, infatti, insieme a inquinamento, stress, esposizione al sole e fumo, avrebbe un ruolo chiave nel favorire la caduta dei capelli.
Come gli altri organi, anche i capelli per crescere forti e sani, hanno bisogno di vitamine e oligoelementi. In particolare la biotina (contenuta nei cereali integrali), vitamine del gruppo B (legumi), vitamina E (prezzemolo, carote e spinaci) e antiossidanti (verdure a foglia verde scuro, frutti di bosco, pomodori e tutta la frutta dalla buccia di colore giallo o arancio). L’apporto di queste sostanze può rallentare la comparsa dell’alopecia androgenetica”, precisa il professor Costanzo.
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