La fuga dei cervelli è certamente una delle espressioni più utilizzate nel gergo comune; proprio riprendendo questa consuetudine linguistica e rovesciandone la prospettiva il Brain Forum organizza al Teatro Franco Parenti di Milano una due giorni di incontro, dibattito e spettacolo. Il Brain in Italy – I cervelli che non fuggono si terrà il 15 e 16 marzo al Teatro Franco Parenti di Milano e coinvolgerà cinquanta brillanti neuroscienziati italiani stimati in tutto il mondo. Una sfida coraggiosa la loro – quella di restare a lavorare in Italia – in un momento critico per le Università e per la ricerca. Il Brain in Italy alterna dibattiti, lezioni magistrali e relazioni scientifiche a spettacoli teatrali e film, sempre presentati da scienziati, che affrontano tematiche collegate alla ricerca sul cervello, all’intelligenza artificiale, alle manipolazioni della memoria, al rapporto tra uomo e computer, all’empatia, all’identità, all’immagine di sé. Un’occasione preziosa per avvicinare il grande pubblico al mondo della ricerca, la partecipazione è inoltre gratuita, eccetto che per gli spettacoli teatrali.
Tra i relatori anche la dottoressa Michela Matteoli, Direttore del Programma di Neuroscienze in Humanitas con un intervento dal titolo Le sinapsi come magazzino della memoria: cosa succede quando si ammalano?
Come spiega la dottoressa Matteoli, le sinapsi sono strutture cerebrali fondamentali che mediano il trasferimento di informazioni tra le cellule nervose. La trasmissione del segnale e l’elaborazione delle informazioni a livello delle sinapsi controllano tutte le funzioni del corpo e tutti gli aspetti della cognizione come la percezione, l’attenzione, l’apprendimento, il processo decisionale e l’umore. Da diversi anni è stato riconosciuto che molti disturbi psichiatrici e neurodegenerativi (schizofrenia, autismo, morbo di Alzheimer) sono sinaptopatie, cioè condizioni patologiche dovute a un cattivo funzionamento delle vie molecolari operanti alla sinapsi. All’interno di questo quadro stanno inoltre emergendo sempre più chiaramente evidenze che indicano come l’infiammazione possa contribuire a questi processi, modificando il rischio e la gravità di molteplici malattie del cervello. Il nostro laboratorio sta affrontando questi problemi utilizzando modelli di sinaptopatie e modelli di disfunzione del sistema immunitario. Approcci molecolari, elettrofisiologici e comportamentali vengono utilizzati per studiare le interazioni cellula-cellula nel cervello, al fine di definire se le cascate infiammatorie, associate o meno a background genetici suscettibili, impattino l’organizzazione funzionale della sinapsi. L’obiettivo finale della nostra ricerca è quello di identificare nuovi bersagli cellulari e molecolari per lo sviluppo di farmaci per combattere questi disturbi.
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