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Avis-Amref, campagna vaccinazione in Uganda

IL PROGETTO DI VACCINAZIONI
Nel 1960 si riteneva che l’Uganda avesse uno dei migliori sistemi sanitari del continente africano. Esisteva un’estesa rete di unità sanitarie, una scuola di medicina e ospedali universitari con una reputazione di livello internazionale, un ispettorato della salute pubblica molto attivo e operatori sanitari ben formati, motivati e adeguatamente ricompensati in termini economici. Il caos politico ed economico iniziato alla fine degli anni ’60 e durato fino alla metà degli anni ’80 ha causato un profondo deterioramento del sistema sanitario ed economico. Se nell’ultimo decennio l’Uganda ha conosciuto notevoli progressi anche in campo sanitario, la situazione nel Nord si è invece andata ulteriormente aggravando a causa della guerra civile. Oggi nell’intero distretto si contano appena tre ospedali (per un totale di 900 posti letto) e un dottore ogni 14 mila abitanti. In una situazione come quella appena descritta, il servizio di vaccinazione per i bambini di Gulu è gravemente insufficiente: appena il 58,3% dei bambini sotto i 5 anni risulta essere stato vaccinato.
Il progetto riguarda circa 10.000 bambini e ha come obiettivo di portare all’ 85% la percentuale dei bambini vaccinati nel periodo dell’intervento. La partecipazione della comunità locale ha un ruolo fondamentale nella pianificazione, implementazione e valutazione del progetto.
La campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi avviata nell’aprile 2003 ha permesso l’invio dei primi fondi utili all’avviamento del progetto già nel mese di settembre. I primi importanti risultati sono già stati raggiunti: si è conclusa la fase preparatoria del progetto che prevede la formazione di personale sanitario addetto alle diverse fasi dell’attività di vaccinazione, la sensibilizzazione delle comunità coinvolte, la registrazione della popolazione infantile con età inferiore ai 5 anni. La realizzazione di queste attività ha reso possibile l’inizio della campagna di vaccinazione di base completa che include le seguenti somministrazioni:

Attività Svolte:

Sviluppo del piano operativo del progetto
AMREF e il Direttorato Distrettuale dei Servizi Sanitari – DDHs – (che detiene la responsabilità governativa per il programma di vaccinazioni) hanno sviluppato un piano operativo per la realizzazione del progetto.
Reclutamento di una infermiera specializzata in salute pubblica, con funzione di Coordinatore generale delle Attività.
Sensibilizzazione dei leaders del settore sanitario a livello locale: 39 leaders distrettuali (di cui 28 uomini e 11 donne) hanno partecipato ai workshop di formazione e sensibilizzazione organizzati da AMREF. L’obiettivo del workshop è stato quello di “presentare il progetto ai membri della comunità coinvolti, spiegare mansioni e responsabilità, sollecitare il loro supporto, spiegare il ruolo chiave svolto dal coinvolgimento della comunità per la riuscita del progetto”.

Formazione di Operatori Sanitari addetti alle Registrazioni: 492 Operatori sono stati formati e 182 registri per le vaccinazioni sono stati acquistati.

Formazione dei Comitati Distrettuali per le Vaccinazioni: 23 Comitati formati. La riattivazione dei Comitati Distrettuali per le Vaccinazioni rappresenta uno degli obiettivi principali del progetto poiché implica il pieno e totale coinvolgimento della Comunità locale.
Formazione del Comitato Centrale per le Vaccinazioni: è stato formato un Comitato Tecnico Centrale per le Vaccinazioni di cui AMREF è membro.
AMREF ha partecipato ai workshop di formazione e sensibilizzazione dei Comitati per le Vaccinazioni delle Sub Contee.
Registrazione dei bambini sotto i 5 anni, incluse le registrazioni di nascita: le registrazioni sono in corso. Questa attività permette il monitoraggio generale relativo alla situazione demografica infantile nel Distretto di Gulu, permette inoltre la creazione di un database aggiornato sullo status delle vaccinazioni
Monitoraggio delle attività di vaccinazione in tutte le aree interessate
Monitoraggio dello stato generale della salute per valutare l’impatto dell’intervento
 Preparazione e mobilitazione locale per la campagna di vaccinazione di massa contro il morbillo prevista per il mese di Ottobre durante la quale sono stati vaccinati 240.850 minori presso 242 postazioni sanitarie.

Campagna di vaccinazione.
La fase operativa si svolge ora a pieno ritmo: i dati pervenuti da Gulu nel rapporto di novembre certificano oltre 4.200 somministrazioni effettuate.

Le vaccinazioni previste consentiranno la protezione contro uno spettro di malattie debilitanti che include Tubercolosi, Morbillo, Pertosse, Difterite, Epatite B, Haemophilus Influenza Type B, Tetano neonatale, Poliomelite.
Le vaccinazioni si svolgono durante periodiche visite del personale nei diversi villaggi e contee, nelle quali vengono inoltre monitorate le condizioni sanitarie generali della popolazione infantile. I bambini che hanno completato il ciclo di vaccinazioni ricevono il Certificato “Good start in life”.
L’attività di formazione di personale sanitario locale e di sensibilizzazione delle comunità consentirà inoltre un miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie generali del Distretto per il futuro.

CONTESTO DELL’INTERVENTO
Da 17 anni il Nord dell’Uganda si trova al centro di una sanguinosa guerra civile: reclutamenti forzati di bambini soldato, massacri di villaggi inermi, violenze sessuali, saccheggi, hanno creato un’emergenza umanitaria tra le più gravi del pianeta.
Iniziata nel 1986, subito dopo l’ascesa al potere del Presidente Yowery Museveni a scapito delle elite militari Acholi del Nord, la guerra prosegue dal 1992 agli ordini del LRA-Lord Resistence Army di Joseph Kony, leader feroce e visionario. Vittime privilegiate del LRA sono i bambini, i ragazzi e le ragazze tra i 6 e i 15 anni, rapiti, portati in Sudan, addestrati e fatti combattere contro i loro stessi villaggi. Si calcola che in questi anni l’LRA abbia sequestrato e addestrato oltre 20 mila bambini e ragazzi. I recenti accordi siglati tra il governo ugandese e quello sudanese, che per anni ha sostenuto le truppe del LRA, parrebbero aver aperto la fase finale del conflitto. Tuttavia, gli esperti che operano a Gulu, spiegano che il quadro complessivo della guerra è più articolato di quel che appare ai media e che la fine della guerra potrebbe essere ancora lontana.
Situato circa 300 chilometri a nord di Kampala, la capitale dell’Uganda, il distretto di Gulu si estende per oltre 11 mila chilometri quadrati. L’agricoltura – occupazione principale per il 95% della popolazione – interessa oggi appena il 10% di un territorio in gran parte controllato dai ribelli A causa della guerra, 350 mila persone, circa due terzi della popolazione, hanno dovuto abbandonare la loro terra e da sette anni vivono in 32 campi allestiti intorno alla città di Gulu. Muore di fame una regione un tempo tra le più prospere dell’Africa orientale: la produzione è crollata, la sopravvivenza è assicurata soltanto dalle grandi agenzie umanitarie, l’acqua un miraggio.

Gli indicatori della salute sono tra i più poveri di tutto il paese: il tasso di mortalità infantile è altissimo, l’aspettativa di vita raggiunge i 37 anni per i maschi e i 44 anni per le donne, la malnutrizione cronica riguarda il 40% dei bambini, le strutture sanitarie sono gravemente insufficienti, un bambino su due non è vaccinato. Come se non bastasse, nel 2000 Gulu è stata sconvolta dall’epidemia di Ebola: la febbre emorragica ha ucciso quasi 200 persone e ha drammaticamente segnato la vita di centinaia di sopravvissuti.

Secondo i risultati provvisori del Censimento del 2002 (Uganda National Population & Housing Census 2002) la popolazione del Distretto di Gulu ammonta a 468.407 persone, con un tasso di crescita annuale del 2.79%.

Popolazione Totale 468.407
Popolazione con età inferiore a 5 anni 94.819 (20,2%)
Tasso di fertilità 6.7 figli per donna
Numero di orfani 32.789 (14%)
Aspettativa media di vita 41 anni
Popolazione in età scolastica (6-12 anni) 109.990 (23.5%)
Popolazione infantile (0-17 anni) 229.519 (49%)
Tasso mortalità infantile 173/1.000
Tasso di mortalità materna 700/1.000

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