- Asma: i benefici dell’attività sportiva
- Asma: gli sport da praticare e quelli da evitare
- Come tenere sotto controllo l’asma?
- Cosa fare prima e dopo l’attività sportiva
L’attività fisica è spesso vista con cautela da chi soffre di asma, ma in realtà, praticare sport in modo controllato può portare benefici. L’esercizio fisico regolare può infatti aiutare a migliorare la respirazione e la qualità di vita.
È però importante prendere alcune precauzioni prima, durante e dopo l’allenamento per evitare il rischio di crisi asmatiche.
Approfondiamo l’argomento con il dottor Sebastian Ferri, specialista pneumologo del Centro di medicina personalizzata: Asma e Allergologia dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Asma: i benefici dell’attività sportiva
Praticare sport anche se si soffre di asma, seguendo le dovute precauzioni, può portare a diversi benefici.
- Miglioramento della tolleranza allo sforzo: l’esercizio fisico costante rinforza i muscoli respiratori, favorendo una migliore capacità di ventilazione e quindi la tolleranza allo sforzo.
- Controllo del peso: il sovrappeso può peggiorare i sintomi asmatici, poiché esercita una maggiore pressione sull’apparato respiratorio. Lo sport aiuta a mantenere il peso sotto controllo, migliorando la gestione della malattia.
Asma: gli sport da praticare e quelli da evitare
Tutti gli sport possono essere praticati se l’asma è ben controllata, ma in generale si raccomanda l’attività aerobica, che ha effetti positivi sulla capacità respiratoria e aiuta a ridurre l’infiammazione cronica. Un esercizio aerobico moderato e regolare migliora la forma fisica cardiovascolare e respiratoria, migliorando la qualità della vita. Le linee guida internazionali GINA (Global INitiative for Asthma) per la gestione e la prevenzione dell’asma sottolineano l’importanza dell’attività aerobica nella gestione dell’asma stessa, riconoscendola come una strategia terapeutica e riabilitativa efficace.
Alcune attività sportive, soprattutto quelle svolte in condizioni estreme, come parapendio, deltaplano, paracadutismo, alpinismo in alta quota o immersioni subacquee, non sono consigliate per chi soffre di asma. Questi sport presentano un rischio maggiore a causa delle condizioni ambientali e della difficoltà di accesso a cure immediate in caso di crisi asmatica.
È sempre fondamentale che chi soffre di asma assuma con costanza la terapia inalatoria per ridurre il rischio di asma da sforzo ed abbia con sé un broncodilatatore a rapida azione d’emergenza da adoperare in caso di necessità.
Come tenere sotto controllo l’asma?
Per controllare l’asma, è necessario un piano di gestione personalizzato, che include una diagnosi accurata e una valutazione pneumologica o allergologica approfondita. Questo approccio si basa su due elementi fondamentali:
- Terapia farmacologica. I farmaci prescritti devono essere assunti regolarmente per mantenere sotto controllo i sintomi e prevenire le crisi.
- Trattamento dei fattori scatenanti. È essenziale identificare ed evitare gli elementi che possono destabilizzare l’asma, come allergie o infezioni, oltre a gestire condizioni associate come rinite, reflusso gastroesofageo od obesità.
Poiché l’asma è una malattia cronica che può variare nel tempo, sono necessarie visite regolari per monitorare lo stato di salute e adeguare il trattamento. Se il controllo dell’asma peggiora o si verificano riacutizzazioni, potrebbe essere necessario sospendere temporaneamente l’attività sportiva fino al ripristino delle condizioni ottimali.
Cosa fare prima e dopo l’attività sportiva
L’attività fisica se eseguita in maniera inappropriata e senza preparazione può causare asma da sforzo, una forma comune tra gli asmatici, tuttavia questa può essere prevenuta se la terapia di fondo per l’asma viene assunta con regolarità e se si esegue un adeguato riscaldamento prima dell’attività fisica.
Prima di intraprendere un’attività sportiva, è quindi fondamentale adottare alcuni accorgimenti per minimizzare il rischio di una crisi asmatica:
- Consultare il medico. È importante confrontarsi in merito a un’attività fisica personalizzata che tenga conto della gravità dell’asma.
- Assumere regolarmente la terapia. Chi soffre di asma deve portare sempre con sé il broncodilatatore prescritto, da utilizzare in caso di crisi e deve regolarmente assumere la terapia consigliata.
- Monitorare le condizioni ambientali. Evitare di allenarsi all’aperto se i livelli di inquinamento, pollini (nei soggetti allergici) o umidità sono elevati, poiché questi possono aggravare i sintomi dell’asma. In alternativa, è preferibile allenarsi in ambienti chiusi o adoperare maschere per ridurre l’inalazione di agenti irritanti.
- Pianificare. L’approccio all’attività fisica deve essere graduale, con un incremento progressivo di durata e intensità per permettere al corpo di adattarsi.
Anche dopo aver concluso l’attività fisica, è importante continuare a prestare attenzione alla gestione dell’asma. È essenziale non terminare bruscamente l’allenamento, ma ridurre gradualmente l’intensità dell’esercizio per consentire al corpo di adattarsi e recuperare. Dopo l’attività fisica, è importante monitorare eventuali sintomi tardivi di asma, come tosse, respiro affannoso o senso di costrizione toracica e in questo caso adoperare il farmaco d’emergenza.
Il reintegro dei liquidi persi durante l’allenamento è fondamentale, poiché la disidratazione può influire negativamente sulla funzionalità respiratoria.
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