Un quarto dei pazienti con asma grave sottostima la gravità del problema, a questo dato si aggiunge una mancata aderenza alla terapia. Elementi che richiamano ancora una volta la necessità di ribadire quanto l’asma non vada sottovalutata e vada diagnosticata correttamente e trattata in maniera personalizzata. Ne ha parlato il professor Giorgio Walter Canonica, Responsabile Centro Medicina Personalizzata: Asma e Allergologia in Humanitas, in un’intervista a Life – Obiettivo benessere in onda su Rai Radio1.
“L’asma per moltissimo tempo è stata considerata come malattia a insorgenza pediatrica, una volta era vero, oggi non più perché questa malattia insorge a tutte le età. Ciò che clinicamente osserviamo oggi è un’insorgenza di un’asma tardiva, anche grave, in pazienti che una volta venivano considerati come sofferenti di bronchite cronica”, spiega il prof. Canonica.
“L’asma è una malattia infiammatoria cronica e come le altre patologie croniche presenta un deficit di aderenza alla terapia. Questo si verifica perché il paziente, in assenza di sintomi, è restio ad assumere i farmaci; ne consegue che l’aderenza alla terapia per le malattie ostruttive bronchiali è del 13,8%. Occorre dunque maggior consapevolezza nei pazienti e nell’opinione pubblica di questo tipo di malattia e dell’importanza di curarsi correttamente”, suggerisce il professore.
Diagnosi e cura dell’asma grave
“È bene innanzitutto sottolineare che esistono dei centri organizzati in network per l’asma grave ed è molto importante diagnosticare e curare questo tipo di asma in modo corretto.
Se il paziente avverte un minimo sibilo, magari facendo esercizio fisico o compiendo uno sforzo, è bene che lo segnali al medico. Farà così gli opportuni accertamenti, ormai codificati, come per esempio una spirometria.
Nelle ultime linee guida internazionali sono inclusi nuovi trattamenti contro l’asma grave, come l’inserimento di un nuovo broncodilatatore per l’asma moderata grave, già in uso per la BPCO; l’immunoterapia specifica che sarà a breve disponibile in Italia sotto forma di compresse; un nuovo farmaco biologico, un anticorpo monoclonale in grado di controllare, diminuire o eradicare l’infiammazione eosinofila a livello dei bronchi”, spiega il prof. Canonica.
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