L’asma è una malattia infiammatoria delle vie respiratorie caratterizzata da un’iperattività dei bronchi, che può portare allo sviluppo di crisi acute. Queste crisi si manifestano con sintomi quali difficoltà respiratorie, oppressione toracica, respiro sibilante e tosse secca. Si tratta di una condizione cronica, che, se non diagnosticata e adeguatamente trattata, può compromettere significativamente la qualità della vita.
L’asma può manifestarsi a causa di stimoli di natura allergica, fisica o immunologica e può aggravarsi in presenza di patologie concomitanti tra le quali la rinosinusite cronica, la rinite e il reflusso gastroesofageo.
Quando l’asma non risponde adeguatamente a livelli molto elevati di terapia inalatoria, si parla di asma grave. Questa condizione si caratterizza per crisi asmatiche frequenti e di notevole entità, che spesso richiedono l’impiego di terapia cortisonica sistemica e, frequentemente, il ricovero in pronto soccorso.
Come si riconosce una crisi asmatica? E come si può intervenire? Ne parliamo con il professor Enrico Heffler, responsabile del Centro di Medicina Personalizzata: Asma e Allergologia, presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Cosa succede durante un attacco d’asma?
In condizioni normali, l’aria passa attraverso i bronchi incontrando unicamente la resistenza fisiologica delle pareti bronchiali: lo stesso avviene anche in persone affette da asma, quando adeguatamente trattate.
In presenza di asma non trattata o non sufficientemente controllata, invece, l’infiammazione che caratterizza la malattia induce le cellule muscolari che contornano le pareti dei bronchi a contrarsi, determinando quello che viene definito “broncospasmo”, ossia una vera e propria chiusura delle vie aeree.
Inoltre, l’infiammazione stessa determina un’eccessiva produzione di muco che, in alcuni casi, può creare veri e propri tappi nei bronchi. Tutto ciò comporta una riduzione dello spazio che l’aria ha a disposizione per scorrere normalmente, con lo sviluppo dei sintomi caratteristici della patologia. Durante un attacco d’asma (la cosiddetta “esacerbazione”), inoltre, queste condizioni si verificano improvvisamente e la persona avverte una sensazione di mancanza di respiro.
Quali sono i sintomi di un attacco d’asma?
I sintomi caratteristici dell’asma sono:
- dispnea (mancanza di respiro, “fame d’aria”)
- senso di costrizione toracica
- sibili respiratori
- tosse secca
Nella maggior parte dei casi, la persona è anche affetta da malattie delle alte vie aeree, come rinosinusite cronica e/o rinite, solitamente di natura allergica.
I sintomi dell’asma possono presentarsi con diversi livelli di intensità e di frequenza, a seconda della gravità del disturbo e della risposta alle terapie in corso.
Come diagnosticare e curare l’asma?
L’insorgenza dell’asma è imprevedibile, può esordire a qualunque età della vita: viene sospettata e diagnosticata quando insorgono le prime crisi, spesso in concomitanza con altre allergie.
In generale, se la crisi d’asma è particolarmente intensa, è indicata la terapia cortisonica orale e, in alcuni casi, può essere opportuno accedere tempestivamente al Pronto Soccorso, per ricevere le prime cure, far regredire i sintomi e – se si tratta delle prime manifestazioni di sospetta asma in quel singolo paziente – iniziare un percorso di diagnosi. La diagnosi dell’asma richiede un’attenta anamnesi e la conferma è data dall’esecuzione di esami specifici come la spirometria corredata da test di broncodilatazione o test di provocazione bronchiale. Altri esami utili a comprendere meglio la natura dell’asma sono la misura dell’infiammazione bronchiale attraverso analisi dell’ossido nitrico espirato (FENO), i test allergometrici ed eventuali altri esami valutati dallo specialista.
Una volta individuata la tipologia d’asma, va impostata una terapia farmacologica con corticosteroidi inalatori ed eventualmente altri farmaci associati (solitamente broncodilatatori inalatori). Nel caso in cui la terapia inalatoria massimale con corticosteroidi associati a broncodilatatori non dovesse risultare sufficiente a controllare l’asma e ad evitare le crisi ricorrenti (asma grave), sono indicati i farmaci biologici, che vanno scelti sulla base delle caratteristiche infiammatorie e cliniche del singolo paziente, e vengono solitamente somministrati inizialmente sotto controllo ospedaliero e – solo in un secondo momento – al domicilio. Un’altra strategia terapeutica indicata per i pazienti asmatici allergici lievi-moderati, è l’immunoterapia allergene-specifica, la cosiddetta “vaccinazione contro le allergie”, che comporta la somministrazione controllata e progressiva dell’allergene che causa le crisi d’asma per indurre l’organismo a tollerare l’esposizione naturale, e prevenire la progressione dell’asma da lieve-moderata a grave.
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