L’Artrite Reumatoide è una malattia infiammatoria cronica che interessa le articolazioni, causando dolore, gonfiore e limitazione e infine, se non trattata deformazioni permanenti delle articolazioni. Colpisce più frequentemente le donne oltre i 50 anni. L’Artrite Reumatoide abbassa le difese immunitarie, predisponendo a infezioni.
A cosa servono i vaccini?
I vaccini sono importanti per prevenire alcune infezioni che potrebbero avere conseguenze anche gravi per la salute. I vaccini danno un’immunità a chi riceve direttamente la vaccinazione, ma conferiscono anche un’immunità di gruppo alla popolazione, chiamata “herd immunity”.
Perché chi ha l’Artrite Reumatoide dovrebbe vaccinarsi?
I pazienti con Artrite Reumatoide hanno un rischio infettivo notevolmente aumentato rispetto alla popolazione generale, inoltre i farmaci utilizzati interferiscono con il sistema immunitario, per diminuire l’infiammazione ma provocano anche un aumento della suscettibilità alle infezioni. Per questo è raccomandata l’esecuzione di alcuni vaccini.
Che vaccini sono raccomandati nei pazienti con Artrite Reumatoide?
Le società scientifiche europea e americana (EULAR e ACR) raccomandano la somministrazione di alcuni vaccini nei pazienti affetti da Artrite Reumatoide proprio per evitare il manifestarsi di infezioni che potrebbero avere conseguenze anche serie. Il vaccino anti-influenzale e il vaccino anti-pneumococco andrebbero fatti a tutti i pazienti. Il vaccino anti-influenzale serve a prevenire l’infezione da virus influenzali, va eseguito tutti gli anni perché i ceppi di virus dell’influenza variano di anno in anno. Il vaccino anti-pneumococco invece serve per prevenire l’infezione da Streptococcus pneumoniae, nei pazienti adulti basta una sola somministrazione. Il vaccino anti-tetanico andrebbe eseguito sempre, come di norma nella popolazione generale. In alcuni pazienti selezionati trovano indicazione i vaccini anti-epatite B (HBV) e anti-papilloma virus (HPV). Nei pazienti con più di 60 anni è raccomandata la vaccinazione anti-virus della varicella zoster (VZV), che può provocare varicella di solito nei bambini e Zoster (meglio noto come fuoco di Sant’Antonio). Quest’ ultima vaccinazione consiste in un virus vivo attenuato, per cui andrebbe eseguita prima di iniziare le terapie immunosoppressive con farmaci biologici anti-TNFalfa o con corticosteroidi ad alte dosi (>20 mg/die di prednisone). Dopo la somministrazione del vaccino anti-VZV è necessario aspettare 2 settimane prima di iniziare le terapie. Tuttavia uno studio osservazionale del 2012 ha dimostrato che il vaccino anti-VZV somministrato anche in concomitanza con farmaci biologici non aumentava il rischio di sviluppare Varicella o Zoster, ma questi sono però dati preliminari che richiederanno ulteriori studi in futuro.
I farmaci per le malattie reumatiche interferiscono con i vaccini?
I farmaci di fondo (DMARDs) tradizionali, come metotrexate e leflunomide, e i farmaci biologici anti-TNFalfa non interferiscono con le vaccinazioni, mentre le terapie che colpiscono i linfociti B, come il rituximab, dovrebbero essere iniziate dopo le vaccinazioni, in modo che si sviluppi una corretta risposta anticorpale. Per quanto riguarda i corticosteroidi, chi riceve alti dosaggi (>20 mg/die di prednisone) in cronico non dovrebbe fare le vaccinazioni, o farle dopo aver ridotto o sospeso lo steroide per almeno un mese.
http://rheumatology.oxfordjournals.org/content/45/1/9.long
Conti, F., et al., Vaccination and autoimmune diseases Autoimmunity Reviews, 2008. 8(2): p124-128.
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