L’angioplastica coronarica è una tecnica usata per ripristinare la circolazione diretta verso il cuore, quando si ha insufficiente apporto di sangue. Ne parliamo con il dottor Bernhard Reimers, Responsabile di Cardiologia Clinica e Interventistica di Humanitas.
In che cosa consiste e quando si esegue un intervento di angioplastica coronarica?
“Con l’angioplastica coronarica il chirurgo provvede a dilatare un’arteria coronarica del cuore che si è ristretta e non permette più il regolare flusso del sangue. La dilatazione avviene con l’inserimento di un palloncino e con l’installazione di una piccola impalcatura, lo stent, che ha il compito di mantenere l’arteria allargata così da consentire al sangue di arrivare regolarmente in tutte le parti del cuore”.
Come si esegue, nel dettaglio un’angioplastica coronarica?
“Si tratta di un intervento mininvasivo. Per prima cosa viene “punta” un’arteria del corpo, nell’80% dei casi l’arteria radiale, che è la principale arteria dell’avambraccio. Solo nei casi più delicati si accede dalle arterie dell’inguine. Una volta entrati nell’arteria si inserisce un piccolo catetere che viene spinto verso il cuore sino ad arrivare al punto desiderato. Si procede quindi all’inserimento di guide, del palloncino e dello stent, strumenti cui è affidato il compito di allargare e consolidare il punto malato dell’arteria”.
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