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Anestesia, i pazienti la temono. Prof. Cecconi: “È scienza sicura”

Molto spesso in vista di un’operazione che richiede l’anestesia generale, i pazienti sono spaventati più dall’anestesia che dall’intervento stesso. Questo succede “probabilmente perché si ha paura di quello che non si conosce” ha spiegato il prof. Maurizio Cecconi, Direttore del Dipartimento Anestesia e Terapie Intensive in Humanitas, durante un’intervista televisiva.

A chi teme di sottoporsi ad anestesia generale dico che “gli eventi correlati all’anestesia pura sono estremamente rari ormai” perché “oggi, nel 2018, l’anestesia è diventata una scienza e una disciplina molto sicura: abbiamo imparato molto anche da ambiti diversi da quelli strettamente medici”. “Mi piace pensare al mio tema come a un gruppo di angeli custodi che si prendono cura del malato durante un’operazione”, ha aggiunto il professore.

I consigli dell’anestesista

Per affrontare al meglio un’operazione, Cecconi consiglia di essere preparati e informati dal proprio medico: “Abbiamo la fortuna di poter incontrare i nostri malati diverse settimane prima dell’intervento, se non si tratta di urgenze, con un team multidisciplinare per preparare il paziente e magari cercare di cambiare alcune sue abitudini di vita che potrebbero comportare fattori di rischio”. Ne sono un esempio il fumo o la dieta: “c’è una grandissima evidenza scientifica – ha spiegato il professor Cecconi –  che ha dimostrato che smettere di fumare alcune settimane prima dell’intervento, può aiutare i malati ad avere un decorso post operatorio migliore, con meno complicanze e quindi meno rischi”.

Protocolli personalizzati

“C’è stata un’evoluzione per quanto riguarda le anestesie: abbiamo capito che non è importante solo quello che facciamo durante l’operazione, è un approccio ‘olistico’ quello che teniamo verso il malato ed è multidisciplinare, dedicato ad ogni paziente, che coinvolge chirurghi, infermieri, medici di base, fisioterapisti e tutto il personale coinvolto per cercare di preparare i malati al meglio”, ha spiegato l’anestesista.

Nausea e digiuno post operatorio: i disturbi più fastidiosi per i pazienti

Chi è stato sottoposto ad un’operazione ha spesso lamentato nella prima fase post operatoria nausea persistenti, sete o fastidio per il digiuno ‘forzato’ dopo l’operazione.

Quello del digiuno è “uno dei paradigmi che sta cambiando” – ha spiegato  Cecconi, grazie a nuovi protocolli ed evidenze scientifiche: “tempo fa, ad esempio, si aspettava molto tempo prima di consentire ad un malato di ricominciare a bere e mangiare, in realtà oggi questi tempi si sono molto accorciati e anzi, se non ci sono controindicazioni, facciamo bere e mangiare il paziente a poche ore dal risveglio post anestesia. Questo ha dimostrato di ridurre le complicanze e di avere una guarigione accelerata”, ha aggiunto Cecconi.

Per quanto riguarda la sensazione di nausea il professore ha spiegato che ad oggi “non tutti i fattori che la causano sono conosciuti, perché ha un’origine multifattoriale e non possiamo ancora controllare tutti questi fattori. Abbiamo però tecniche anestesiologiche e farmaci che interferiscono sempre meno con questo sintomo e riescono a limitarlo”.

Cosa dire a chi ha paura?

“Direi che siete in buone mani: gli anestesisti vogliono conoscervi prima dell’intervento proprio per lavorare con voi e ridurre i rischi. Sappiate che comunque dal momento che entrare in ospedale c’è al vostro fianco un anestesia che vi segue nelle diverse fasi pre – intra-e post operazione e è pronto a mettere in atto una serie di procedure per minimizzare i rischio. Non dovete avere paura, l’anestesia anzi è li per proteggervi”, ha concluso il professore.

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