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Allergia: gli esami per la diagnosi e le cure

In primavera, con il bel tempo, tornano anche le allergie.

“I sintomi dell’allergia si riconoscono facilmente per le modalità di presentazione e bisogna fare attenzione ai segnali del nostro corpo: dunque se i sintomi allergici insorgono sempre nel medesimo periodo o nelle medesime condizioni, per esempio a contatto con un animale domestico, o in un ambiente polveroso”, spiega la dottoressa Francesca Puggioni, pneumologa del Centro di Medicina Personalizzata Asma e Allergologia e Caposezione e Referente Clinico Organizzativo dell’Immuno Center di Humanitas, intervistata da Tv2000.

Allergie: quali esami fare per la diagnosi?

“Il processo di diagnosi per le allergie è piuttosto semplice e avviene tramite prick test, un esame comune che si effettua sulla superficie dell’avambraccio, sulla quale vengono poste delle goccine di soluzioni contenenti una serie di allergeni inalanti o alimenti. La pelle viene poi irritata lievemente con un apposito strumento e, se in corrispondenza dell’irritazione, compare un piccolo ponfo, si ha l’evidenza di reazione a uno o più allergeni. Questo è l’esame di base per uno screening generale.

Ma per i casi più complessi lo specialista di Humanitas oggi, inoltre, ha a disposizione l’Alex Test, un esame che consente una diagnosi più approfondita, personalizzata e molecolare, che indaga oltre 300 allergeni, sia inalanti sia alimenti, mettendoli in correlazione tra loro attraverso un sistema di Intelligenza Artificiale. In questo modo è possibile non solo identificare gli allergeni a cui è allergico il paziente, ma anche il grado di sensibilità per ciascuno, dunque se al contatto rischia uno shock anafilattico o una sindrome più lieve. Nel caso degli alimenti, poi, l’Alex Test consente di capire se le proteine allergeniche sono per esempio termosensibili, e dunque si possono assumere previa cottura, oppure no”, continua la dottoressa Puggioni.

“È fondamentale che i pazienti allergici in fase diagnostica effettuino una misurazione della funzionalità respiratoria: asma, dispnea e tosse secca, infatti, sono anche sintomi allergici. Anche in questo caso si tratta di esami semplici e non invasivi, in cui al paziente viene chiesto di effettuare manovre respiratorie a riposo e/o forzata dentro alcuni apparecchi. Circa un terzo dei pazienti con oculorinite allergica risultano positivi alle prove di iperreattività bronchiale: un dato che indica la predisposizione a sviluppare l’asma e che è utile che il medico conosca.  In Humanitas sottoponiamo tutti i pazienti allergici a spirometria, test di broncodilatazione e alla misurazione di una serie di altri parametri”.

Allergia: quali sono i trattamenti?

“Quando un paziente allergico avverte i primi sintomi associati all’insorgenza di un’allergia è bene cercare di spegnere subito l’infiammazione assumendo la terapia prescritta dallo specialista. Spesso pazienti allergici tendono ad assumere con eccessiva facilità gli antistaminici orali, ma questi, pur essendo indubbiamente utili, presentano anche degli effetti collaterali e non sono considerati dagli specialisti la terapia gold standard per l’oculorinite.

Quando si soffre di oculorinite, invece, è preferibile utilizzare colliri antistaminici e terapia corticosteroidea topica nasale, oltre a effettuare docce nasali quotidiane con soluzione fisiologica, che consente di pulire la mucosa che così sarà più reattiva allo spray nasale. L’antistaminico si dovrebbe utilizzare in un secondo momento, quando collirio e spray nasale non riescono a controllare i sintomi”, prosegue la specialista.

“È importante però comprendere che i farmaci sono in grado di controllare solo i sintomi. L’unica terapia causale che insegna al nostro sistema immunitario a tollerare l’allergene responsabile dei sintomi è l’immunoterapia allergene specifica, il cosiddetto ‘vaccino’ contro le allergie, una terapia di ultima generazione, che si può assumere autonomamente al proprio domicilio, in gocce o pastiglia, prescritta dallo specialista. Con questa terapia non solo vengono ridotti i sintomi già presenti ma si blocca la marcia allergica che porta, nel corso della vita, a sviluppare nuove allergie e sintomi sempre più intensi e gravi.

 In generale però, un individuo allergico, dovrebbe seguire alcune semplici regole per gestire la propria allergia, come conoscere quali sono gli allergeni a cui si è siensibili per cercare di evitare l’esposizione il più possibile, ad esempio consultando i calendari pollinici, facilmente reperibili su vari siti dedicati alle allergie, non uscire di casa nelle ore di maggior concentrazione dei pollini e non utilizzare rimedi naturali, perché si potrebbero assumere allergeni senza rendersene conto. Come abbiamo detto, la terapia per i sintomi allergici va sempre concordata con il medico specialista”, conclude la dottoressa Puggioni.

L’articolo è tratto da un’intervista della dottoressa Francesca Puggioni a Il mio medico (TV2000) del 15 marzo 2022. Per rivedere l’intervista clicca qui.

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