Il consumo di alcolici nuoce sempre alla salute, con un aumento di rischio quando vi è un abuso. Nonostante, infatti, ci siano alcune credenze su effetti dell’alcol persino positivi sull’organismo, queste sono idee fallaci: l’alcol, infatti, presenta una serie di provati effetti negativi sulla salute sotto diversi punti di vista, dai danni cerebrali, all’indebolimento del sistema immunitario, all’insorgenza di patologie del fegato e del pancreas, all’aumento del rischio di sviluppare tumori.
Ne parliamo con il professor Alessio Aghemo, Responsabile di Epatologia presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.
Abuso di alcol: cosa comporta
Quando si assume una quantità eccessiva di alcolici, si possono sviluppare una serie di disturbi a carico di diversi distretti dell’organismo. In primis, bisogna sempre tenere presente che l’alcol interferisce con l’azione di vari farmaci, con il buon funzionamento del sistema immunitario e con quello del metabolismo delle vitamine, di cui riduce l’assorbimento (in particolare nel caso delle vitamine A, B, D ed E). Assumere alcol, inoltre, significa assumere calorie che risultano di complessa metabolizzazione, con conseguente rischio di sviluppare malnutrizione o essere soggetti ad alterazioni del peso corporeo.
L’alcol altera le capacità cognitive e dell’umore, riduce infatti i tempi di reazione e in dosi leggere comporta un aumento dell’eccitazione e della disinibizione, mentre a dosi più elevate provoca un aumento degli stati depressivi. La sua azione vasodilatante, inoltre, provoca una dispersione di calore corporeo, nonostante bevendo si abbia – erroneamente – l’impressione di avvertire maggior calore. Le conseguenze dell’abuso di alcolici si possono riscontrare anche nell’ambito della sessualità, poiché può provocare l’insorgenza di sterilità e interferire con i livelli di testosterone impedendo l’erezione. Bere è fortemente sconsigliato in gravidanza, in quanto può creare severi disturbi al feto (sindrome fetale alcolica) e al bambino.
Alcol: per quali patologie è un fattore di rischio?
L’alcol si associa allo sviluppo di svariate malattie, con un aumento di rischio correlato alle concentrazioni di alcolici assunte dalla singola persona, in associazione anche a età e condizioni cliniche. In particolare, oltre allo sviluppo di una dipendenza, il consumo di alcol si associa anche all’aumento di rischio per:
- cirrosi epatica
- pancreatite
- tumori: la IARC (International Agency for Research on Cancer), inserisce l’alcol nelle sostanze ritenute sicuramente cancerogene per l’uomo
- patologie cardiovascolari
- danni cerebrali, soprattutto alle strutture deputate alla memoria.
I danni cronici correlati all’assunzione di alcol, dunque non solo al suo abuso, sembrano inoltre avere una maggiore incidenza nella popolazione femminile.
Alcol: le indicazioni per il consumo
L’assunzione di alcol deve sempre essere considerata dannosa e pertanto non esistono livelli di consumo privi di rischi per la salute. Tuttavia, è bene fare alcune precisazioni. Le indicazioni del Ministero della Salute definiscono a basso rischio un consumo di:
- due unità alcoliche al giorno per i maschi
- un’unità alcolica al giorno per le femmine
- un’unità alcolica al giorno per gli over 65
- zero unità sotto i 18 anni.
Un’unità alcolica corrisponde a 12 grammi di alcol puro ed equivale a:
- un bicchiere di vino (125 ml a 12°)
- una lattina di birra (330 ml a 4,5°)
- un aperitivo (80 ml a 38°)
- un bicchierino di superalcolico (40 ml a 40°).
Ogni unità alcolica apporta mediamente 70 kcal, prive di qualsiasi contenuto nutritivo.
Ridurre sensibilmente il consumo di alcol o smettere del tutto di bere è sempre in ogni caso consigliato per mantenere al meglio la propria salute. Parte del rischio correlato al consumo di alcolici, infatti, tende a essere immediatamente reversibile. In particolare, i maggiori benefici si riscontrano in chi riduce sensibilmente il consumo di alcolici alla soglia dell’età adulta.
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