Il tumore del colon-retto è un tumore a grande prevalenza nel mondo Occidentale, la seconda causa di morte per tumore sia in Europa che negli Stati Uniti. La Società europea di gastroenterologia stima che in Europa una persona ogni tre minuti muore per tumore del colon e che il 50% dei pazienti che arrivano alla diagnosi sono in una fase tardiva della malattia. Ha parlato delle più interessanti novità in ambito diagnostico il professor Alessandro Repici, Responsabile di Endoscopia di Humanitas, durante la puntata di Uno Mattina ondata in onda giovedì 31 marzo.
Il polipo, precursore del tumore
Il tumore del colon è uno dei pochi che non nasce subito come tumore ma che si sviluppa attraverso un precursore, un polipo adenomatoso: una piccola lesione che crescendo nell’intestino, nell’arco degli anni, diventa un tumore maligno. Se il tumore viene identificato nella fase di polipo e viene asportato, si ha una cura completa dalla malattia: è questa la vera prevenzione del tumore del colon.
Quali novità nella diagnosi?
L’analisi del DNA fecale è l’ultima innovazione in termini di diagnosi non invasiva. “Con un test specifico e molto semplice – ha spiegato il prof. Repici – oggi è possibile identificare la presenza di DNA di cellule del tumore del colon nelle feci. Questo esame, unito alla ricerca del sangue occulto fecale, ha una grande sensibilità”.
La tecnologia ha rivoluzionato anche la colonscopia, un esame diagnostico che consente di osservare la superficie del colon, mediante l’uso di un apposito tubo flessibile inserito attraverso l’orifizio anale. Oggi la colonscopia permette di individuare anche lesioni di pochi millimetri, grazie all’uso di speciali coloranti. I colonscopi di nuova generazione poi, a tre telecamere (una sulla punta e due sui lati), permettono di vedere in maniera estensiva tutta la superficie dell’intestino. Obiettivo della colonscopia è trovare quanti più polipi possibili e asportarli, al fine di prevenire il tumore del colon-retto.
Come avviene l’asportazione dei polipi?
Una volta individuati, i polipi vanno asportati. Grazie alle nuove tecnologie oggi è possibile asportare anche polipi molto grandi, per mezzo di un bisturi ma in maniera non invasiva, quindi senza ricorrere a intervento chirurgico. I vantaggi dell’asportazione endoscopica sono molteplici: si rispetta l’anatomia, non c’è bisogno di anestesia generale e spesso i pazienti vengono dimessi in giornata, con conseguente importante risparmio economico.
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