La Fondazione Humanitas il 19 novembre scorso ha compiuto due anni di vita. Giuliana Bossi Rocca, Segretario Generale, illustra i principali progetti attualmente in corso.
“Cerchiamo di stare accanto ai pazienti e ai loro familiari aiutandoli a vivere, con il minor disagio possibile, la malattia. E’ proprio quando si è ammalati, infatti, che si ha più bisogno di sentirsi ‘persone’, con una dignità che non può essere in alcun modo sottratta o calpestata. Per questo la Fondazione cerca di essere il più possibile vicina ai malati alle loro famiglie, con un sorriso, una presenza e una parola di conforto dei volontari, ma anche con un sostegno economico che eviti loro, nel momento del bisogno, l’umiliazione di dover chiedere e il disagio di lunghe attese. Con un tratto di leggerezza, di semplicità, di simpatia, che faccia apparire naturale, a chi riceve, ciò che viene offerto”. Così Giuliana Bossi Rocca, Segretario Generale, riassume l’impegno della Fondazione Humanitas. “Un impegno – prosegue – che riusciamo a portare avanti grazie alle donazioni dei sostenitori della Fondazione, amici abituali ma anche occasionali, che finanziano progetti particolari, o gli stessi pazienti e le loro famiglie, grati per la qualità delle cure e del sostegno pratico e morale. Amici che portano oggetti e manufatti per il Negozio Fondazione. Tutti sostenitori preziosissimi, che non si limitano ad aiutarci economicamente, ma spesso seguono da vicino, con molto interesse, partecipazione e affetto, seppur nella massima riservatezza, i progetti che finanziano e tutte le altre nostre attività.
Borse di studio per medici e studenti infermieri
Innanzitutto le borse di studio, per medici stranieri e studenti infermieri. “Ai medici stranieri grazie alla generosità di un’entusiasta donatrice e amica della Fondazione – dice Giuliana Bossi Rocca – offriamo la possibilità di seguire, in Humanitas, periodi di specializzazione che consentano loro di portare nei propri Paesi d’origine non solo un importante bagaglio di conoscenze e tecniche mediche, ma anche i concetti di attenzione all’altro, al malato, alla sua famiglia, ai colleghi, agli infermieri, che sono i valori cardine di Humanitas e della Fondazione. Perché curare i pazienti significa non solo offrire loro il meglio dal punto di vista terapeutico, ma anche sostenerli per far loro vivere, con il minor disagio possibile, la condizione di malati. Fino ad ora, di queste borse di studio hanno usufruito tre medici, provenienti da Australia, Cina e Grecia.
Le tre borse di studio triennali per gli studenti infermieri, invece, sono state volute per offrire il giusto riconoscimento, anche economico, ai giovani che scelgono di dedicarsi agli altri attraverso un lavoro, quello dell’infermiere, faticoso ma di grandissima importanza sociale. Questo sostegno, che si rinnoverà ogni triennio, è stato offerto alla Fondazione per un tempo indeterminato da un donatore generosissimo, che dedica mezzi economici, tempo e attenzione ai giovani
studenti. Alle borse di studio si affiancano anche premi per chi ha conseguito ottimi risultati, teorici e pratici, nel corso dell’anno accademico. In questo modo, affiancandoci al Corso Universitario per Infermieri di Humanitas, cerchiamo di collaborare ad una preparazione eccellente e completa, dal punto di vista scientifico e del rapporto con gli altri. In quest’ottica rientrano anche i grant di perfezionamento per infermieri già diplomati, incentivi per una specializzazione sempre più mirata”.
Fondo d’Emergenza e Fondo Progetti Speciali
Grazie al Fondo d’Emergenza, voluto e sostenuto, nell’anonimato attento e generoso, da una donatrice e fedele amica della Fondazione, in un anno la Fondazione ha assistito, fornito biglietti di viaggio, vitto, alloggio, medicine, ed ha anche coperto il costo di alcune cure per 12 pazienti e per i loro familiari. “Questo fondo – continua Giuliana Bossi Rocca – ci permette di intervenire in modo significativo nei casi di persone che, o perché troppo a lungo lontane da casa o perchè coinvolte in interventi o terapie non previste, vengono a trovarsi in situazioni di fortissimo disagio.
A fianco del Fondo Emergenza, il Fondo Progetti Speciali permette alla Fondazione di essere presente e risolutiva in alcuni casi particolari. La Fondazione conta su un amico silenzioso, ma presente e molto generoso, che si sta adoperando in particolare per i bambini, italiani e stranieri. Quasi a dimostrare che la Fondazione non ha confini né di tempo, né di età, né di luogo.
Come nel caso, segnalatoci da due volontari dell’Osservatorio sui Balcani, di una bambina bosniaca che non riusciva a camminare a causa di una grave malformazione agli arti inferiori. La bambina è arrivata in Italia il 26 maggio scorso a spese della Fondazione (che ha offerto a lei e alla mamma viaggio, vitto e alloggio) ed è stata presa in cura da due medici di Humanitas, il dottor Kirienko e il dottor Portinaro. E’ stato bello vedere come, intorno a lei, si sia creata una vera e propria famiglia, formata dai collaboratori e volontari della Fondazione e dai due giovani dell’Osservatorio, che l’hanno fatta sentire a casa. Vedere tornare in Bosnia la bimba camminando da sola è stata, oltre che una gioia, la grande gratificazione di tutti”. Ora Humanitas e la Fondazione attendono la piccola, il prossimo anno, per le ultime cure.
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