Aritmia quasi sempre rapida secondaria a ritmo cardiaco accelerato che nasce dai ventricoli. Se tutti i battiti originano dallo stesso sito ventricolare si dice monomorfa, altrimenti polimorfa. Possono essere sostenute o non sostenute, a seconda della loro durata.
Che cos’è la tachicardia ventricolare e da cosa è causata?
La tachicardia ventricolare è un ritmo cardiaco accelerato che origina dai ventricoli. Si definisce monomorfa se tutti i battiti hanno la stessa morfologia all’elettrocardiogramma, ossia se originano dallo stesso sito ventricolare; si dice polimorfa in caso contrario. In base alla durata si definiscono sostenute o non sostenute, tollerate o non tollerate in base all’eventuale perdita di coscienza durante l'aritmia. La tolleranza di una tachicardia ventricolare dipende dalla frequenza cardiaca, dalla funzione di pompa del cuore e dall’efficacia di una risposta vasocostrittiva periferica.
Di solito si verificano in presenza di alterazioni strutturali del muscolo cardiaco che generano dei circuiti di rientro in cui un singolo impulso elettrico circola indefinitamente nelle camere ventricolari. Il substrato più frequente è la presenza di una cicatrice infartuale. La displasia/cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro costituisce invece una causa non ischemica di tachicardia ventricolare associata ad alterazioni strutturali. Più raramente derivano da focolai ventricolari che generano automaticamente impulsi elettrici accelerati. In base alla presenza e al tipo di cardiopatia associata, le tachicardie ventricolari sono legate a prognosi più o meno maligne. Una delle più frequenti cause di tachicardia ventricolare benigna è costituita dalla tachicardia ventricolare a origine dal tratto di efflusso del ventricolo destro, di tipo focale.
Una forma particolare di tachicardia ventricolare è la “torsione di punta”: una forma polimorfa e a frequenza molto elevata, solitamente autolimitantesi, ma che può degenerare in fibrillazione ventricolare e arresto cardiaco. Si associa a cardiopatie aritmogene ereditarie con difetti a carico dei canali ionici delle cellule miocardiche (Sindrome del QT lungo).
Diagnosi
La diagnosi della tachicardia ventricolare è elettrocardiografica e si basa sul reperto di un ritmo cardiaco rapido con complesso qrs (il segnale elettrico proveniente dai ventricoli) allargato.
Trattamenti
I trattamenti possibili dipendono dal tipo di tachicardia e dalla eventuale cardiopatia associata, e comprendono:
- farmaci antiaritmici
- ablazione trans catetere
- impianto di un defibrillatore