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Sindrome dello stretto toracico


Che cos’è la sindrome dello stretto toracico?

La sindrome dello stretto toracico è un insieme di disturbi causati dalla compressione del fascio nervoso e vascolare che dal collo si dirige all’arto superiore, attraversando un restringimento fisiologico creato dall’intersezione tra clavicola, coste e muscoli del torace.

Quali sono i sintomi della sindrome dello stretto toracico?

La sindrome dello stretto toracico neurogena, che comporta la compressione del nervo, si manifesta nel 90% dei casi soprattutto in chi pratica sport con movimenti ripetitivi del braccio sopra la testa o solleva carichi pesanti. Anche variazioni anatomiche e traumi sono fattori di rischio. I sintomi includono parestesie degli arti superiori, dolore al collo, al trapezio e alla spalla. Le sindromi dello stretto toracico vascolari, meno comuni, causano sintomi come cianosi e gonfiore dell’arto.

Quali sono le cause della sindrome dello stretto toracico?

Le cause principali di questa sindrome sono di natura traumatica o dovute a movimenti ripetitivi. Traumi da impatti ad alta velocità, come il colpo di frusta in un incidente automobilistico, o fratture, come quelle della clavicola, possono causare compressione. Movimenti ripetitivi, specialmente quelli che richiedono di sollevare l’arto superiore sopra la testa, sono un rischio noto, tipico di sportivi o lavoratori che sollevano pesi. Variazioni anatomiche, come una costa cervicale aggiuntiva o un muscolo scaleno in più, anche se non patologiche, possono causare un restringimento aggiuntivo e comprimere nervi e vene tra la colonna cervicale e il braccio.

Sindrome dello stretto toracico: gli esami per la diagnosi

Per la diagnosi delle sindromi dello stretto toracico superiore, il medico si avvale sia della valutazione dei sintomi e dell’esame obiettivo che di vari esami diagnostici, sebbene questi ultimi non siano conclusivi per confermare o escludere la sindrome.

Gli esami comunemente impiegati includono:

  • Studi di conduzione nervosa ed elettromiografia per identificare anomalie tipiche.
  • Risonanza magnetica per immagini (RMI) alla ricerca di anomalie anatomiche.
  • Auscultazione con stetoscopio sulla clavicola o presso l’estremità del cavo ascellare per individuare eventuali soffi arteriosi, indicativi di flusso sanguigno anormale.
  • Radiografia del collo per verificare l’esistenza di una costa supplementare.
  • Angiografia delle arterie brachiali, effettuata iniettando un mezzo di contrasto radiopaco per esaminare il flusso sanguigno.

Come trattare la sindrome dello stretto toracico?

Il trattamento iniziale è conservativo, mirando a ridurre la trazione o compressione nella regione affetta e a mantenere la pervietà durante l’uso del braccio. La fisioterapia comprende tecniche manuali ed esercizi di rinforzo, partendo dai muscoli addominali fino all’arto superiore. Il trattamento specifico dipende dalle condizioni del paziente. Può essere affiancato da farmaci per il sollievo sintomatico. È importante l’uso di supporti per alleviare la zona, come braccioli o cuscini al computer e un supporto adeguato per l’arto dolorante durante il riposo, oltre a possibili cuscini specifici per supporto cervicale, gambe e bacino, se necessario.

Visita fisiatrica

La visita fisiatrica è volta a valutare, in un’ottica di riabilitazione e recupero delle funzioni, lo stato di salute di una persona che presenta condizioni problematiche dal punto di vista ortopedico, neurologico e respiratorio.

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