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Pertosse


Cos’è la pertosse?

La pertosse è un’infezione batterica altamente contagiosa causata dal batterio Bordetella pertussis. Questa malattia colpisce principalmente le vie respiratorie e si manifesta con una tosse violenta e prolungata, che può durare settimane o addirittura mesi. La pertosse è particolarmente pericolosa nei neonati e in età pediatrica, ma può colpire persone di tutte le età.

Quali sono i sintomi della pertosse?

I sintomi iniziali della pertosse sono simili a quelli di un comune raffreddore: rinite, febbre lieve e tosse leggera. Tuttavia, dopo una o due settimane, la tosse diventa molto più severa e persistente, con attacchi di tosse che possono causare difficoltà respiratorie, vomito e affaticamento estremo. Nei bambini, gli attacchi di tosse spesso terminano con un suono caratteristico mentre cercano di inspirare, da cui deriva il nome “tosse convulsa” o “tosse canina”.

Come si trasmette la pertosse?

La pertosse si trasmette principalmente attraverso le goccioline respiratorie (droplets) prodotte quando una persona infetta tossisce, starnutisce o parla. Queste goccioline possono essere inalate da persone vicine, permettendo al batterio di entrare nelle loro vie respiratorie. La malattia è altamente contagiosa, soprattutto nelle fasi iniziali, quando i sintomi possono ancora essere confusi con quelli di un raffreddore comune.

Il periodo di incubazione della pertosse è generalmente di 7-10 giorni, ma può variare da 4 a 21 giorni. Le persone infette sono più contagiose nelle prime due settimane di malattia, durante la fase catarrale, quando i sintomi sono ancora relativamente lievi. Senza trattamento, una persona può rimanere contagiosa per circa tre settimane dopo l’inizio della fase convulsiva.

Pertosse: come si fa la diagnosi?

La diagnosi della pertosse può essere complessa, specialmente nelle prime fasi della malattia, quando i sintomi possono essere facilmente confusi con quelli di un comune raffreddore o di altre infezioni respiratorie. 

Oltre alla valutazione clinica è necessario eseguire un tampone nasofaringeo per esame colturale standard o test PCR (test molecolare che identifica il DNA del batterio nel campione). Il test PCR è più rapido della coltura batterica e può fornire risultati in poche ore, rendendolo una scelta preferita nei casi in cui è necessaria una diagnosi rapida .

Diagnosticare la pertosse nelle sue fasi iniziali è fondamentale per prevenire la diffusione dell’infezione, specialmente in ambienti ad alto rischio come scuole e asili. Una diagnosi tempestiva consente anche di iniziare rapidamente il trattamento antibiotico, che può ridurre la gravità dei sintomi e la durata della contagiosità.

Come si cura la pertosse?

Il trattamento della pertosse dipende dall’età della persona e dalla gravità dei sintomi. Nei casi più lievi, specialmente negli adulti e negli adolescenti, la malattia può essere gestita al domicilio. Tuttavia, in età pediatrica spesso si rende necessaria l’ospedalizzazione a causa del rischio di complicazioni gravi, come polmonite, convulsioni ed episodi di apnea.

Gli antibiotici sono il trattamento principale per la pertosse e vengono utilizzati sia per trattare l’infezione che per ridurne la contagiosità. I macrolidi, come l’eritromicina, l’azitromicina e la claritromicina, sono i farmaci più comunemente prescritti. Gli antibiotici sono più efficaci se somministrati nelle prime fasi della malattia, poiché possono ridurre la durata dei sintomi e prevenire la diffusione del batterio ad altri.

A differenza delle altre malattie infantili, l’immunità conferita da una prima infezione non è definitiva, ma declina col tempo.

La prevenzione è pertanto fondamentale nella gestione della pertosse. Il vaccino DTPa (difterite, tetano e pertosse acellulare), incluso nella vaccinazione esavalente, è altamente efficace e viene somministrato in più dosi durante l’infanzia, con richiami raccomandati in età adolescenziale e adulta per mantenere l’immunità

È anche importante che le donne in gravidanza ricevano una dose di richiamo del vaccino durante il terzo trimestre per proteggere il neonato nei primi mesi di vita, quando è più vulnerabile.

Inoltre, è essenziale seguire misure igieniche generali, come lavarsi spesso le mani, coprire bocca e naso con un fazzoletto o il gomito quando si tossisce o starnutisce e evitare contatti stretti con persone infette. Questi accorgimenti aiutano a limitare la diffusione della pertosse e altre malattie respiratorie contagiose.

In conclusione, la pertosse è una malattia grave e altamente contagiosa che richiede attenzione medica tempestiva e misure preventive adeguate per proteggere la salute pubblica. Vaccinazione, trattamento appropriato e buone pratiche igieniche sono cruciali per controllare la diffusione di questa infezione.

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