L'ipogonadismo è una condizione in cui i testicoli o le ovaie non producono ormoni a sufficienza.
Che cos'è l'ipogonadismo?
Sia negli uomini che nelle donne l'ipogonadismo può essere primario, cioè dovuto a un malfunzionamento dei testicoli o delle ovaie, oppure centrale, ossia dovuto a un malfunzionamento dell'ipotalamo o dell'ipofisi. Correggere questo problema in modo appropriato è fondamentale per evitare complicazioni come l'infertilità e, nel caso dell'uomo, impotenza, osteoporosi e debolezza. Fortunatamente in molti casi si tratta di una condizione che risponde bene alle terapie.
Quali sono le cause dell'ipogonadismo?
Le forme di ipogonadismo primario possono essere causate da alcune patologie autoimmuni, malattie genetiche (come la sindrome di Turner e quella di Klinefelter) o dello sviluppo, infezioni, disturbi al fegato o ai reni, esposizione a radiazioni o interventi chirurgici. L'ipogonadismo centrale può essere invece causato da emorragie, alcuni farmaci (inclusi steroidi e oppiacei), problemi genetici (come la sindrome di Kallmann, un distrubo che fa perdere l'olfatto agli uomini), infezioni, carenze nutrizionali, eccesso di ferro, terapie con le radiazioni, perdite di peso significative e allo stesso tempo rapide (associate ad esempio all'anoressia nervosa), interventi chirurgici, traumi o tumori (come il craniofaringioma nei bambini e il prolattinoma negli adulti).
Una causa molto frequente nel maschio è l’ipogonadismo dell’adulto a insorgenza tardiva, ossia la riduzione graduale dei livelli di testosterone a partire dai 40 anni (a differenza della donna che ha un blocco improvviso della funzione ovarica intorno ai 50 anni). Questa nuova forma di ipogonadismo che si manifesta generalmente con sintomi che spesso si sovrappongono a quelli legati all’invecchiamento e con disturbi sessuali, diventa ancora più frequente se accanto all’avanzare dell’età si manifestano malattie croniche quali diabete, obesità, sindrome metabolica e problemi cardio-vascolari. Se non opportunamente diagnosticato e trattato l’ipogonadismo dell’adulto riduce longevità e qualità di vita.
Quali sono i sintomi dell'ipogonadismo?
Nelle ragazze l'ipogonadismo è associato all'assenza di mestruazioni e, in alcuni casi, a problemi nello sviluppo del seno e in altezza. Durante la pubertà può essere accompagnato anche da vampate, perdita dei peli e scarsa libido. Nei ragazzi, invece, l'ipogonadismo può aumentare il volume del petto, ridurre barba e peli, portare a perdita di massa muscolare e causare problemi sessuali. In caso di tumori cerebrali a questi sintomi si possono aggiungere mal di testa e perdita della vista, perdite lattiginose dai capezzoli e sintomi di altre carenze ormonali (ad esempio un ipertiroidismo).
Come prevenire l'ipogonadismo?
Le forme di ipogonadismo causate dall'anoressia nervosa possono essere prevenute mantenendo abitudini alimentari salutari. In particolare per l’ipogonadismo dell’adulto la miglior prevenzione è una condotta di vita sana, una corretta alimentazione e una moderata attività fisica aerobica.
Diagnosi
In genere la diagnosi dell'ipogonadismo prevede la valutazione dei livelli degli ormoni FSH e LH, degli estrogeni (nelle donne) e del testosterone (negli uomini).
Potrebbero inoltre essere prescritti:
- analisi del sangue per verificare i livelli di ferro;
- test genetici;
- analisi dei livelli di prolattina;
- conta spermatica;
- analisi della tiroide;
- ecografia delle ovaie o dei testicoli;
- CT o RM al cervello.
Date le conseguenze dell’ipogonadismo sulla mineralizzazione dell’osso è utile valutare il profilo metabolico osseo con esami del sangue ed eventualmente una MOC.
Trattamenti
Il trattamento dell'ipogonadismo è spesso basato sull'assunzione di farmaci, in caso non sia rimuovibile la causa sottostante. Nel caso delle donne gli estrogeni e il progesterone possono essere assunti sotto forma di compresse o di cerotti, mentre gli uomini possono assumere testosterone tramite iniezioni o sotto forma di gel per uso topico. In caso l’ipogonadismo sia dovuto a un mancato stimolo delle ovaie o dei testicoli, è possibile stimolare la maturazione degli ovociti e degli spermatozoi mediante iniezioni di ormoni normalmente prodotti dall'ipofisi. In alcuni casi potrebbero essere necessari interventi chirurgici o radioterapia. In caso vi sia una riduzione del calcio nelle ossa è necessario aggiungere alla terapia un’integrazione con calcio e vitamina D.