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Ipocondria (Disturbo d’ansia di malattia)


Che cos’è l’ipocondria?

L’ipocondria (o Disturbo d’ansia di malattia) è una condizione di disagio caratterizzata da una preoccupazione eccessiva e persistente di avere o sviluppare una grave malattia, con importante compromissione della qualità della vita, nonostante valutazioni mediche e rassicurazioni adeguate. 

È normale provare ansia quando si è affetti da una malattia. Tuttavia, il disturbo d’ansia di malattia si caratterizza per una manifestazione di ansia eccessiva e sproporzionata rispetto alla gravità della patologia, che perdura nel tempo (almeno 6 mesi). L’ipocondria può presentarsi anche in assenza di alcuna patologia. 

Quali sono i sintomi dell’ipocondria?

Tipicamente si manifesta un alto livello di ansia per il proprio stato di salute e uno stato di elevato allarme rispetto al tema della malattia, con relativo dispendio di tempo e di energie.

Le preoccupazioni per l’ansia da malattia sono eterogenee e il grado di consapevolezza è variabile.

Si possono sviluppare due possibili comportamenti opposti: o vengono attuati comportamenti eccessivi legati alla salute come visite mediche per ogni minimo sintomo percepito, oppure evitamenti disadattativi come evitare ospedali/visite mediche. 

Generalmente l’insorgenza dell’ipocondria si presenta nella prima e media età adulta. La sua prevalenza varia dall’1,3% al 10% nella popolazione generale.

Si pensa che il disturbo si verifichi per tutta la durata della vita, ma è più diffuso nella mezza età e si verifica in entrambi i sessi in un rapporto approssimativamente 1 a 1. 

Quali sono le cause dell’ipocondria? 

Le cause psicosociali dell’ipocondria sono state esaminate più delle cause biologiche.

Ci sono poche informazioni sulla neurobiologia.

Tra le diverse teorie psicosociali, il modello cognitivo-comportamentale ha un supporto empirico e porta a un trattamento efficace: l’ansia eccessiva e persistente è dovuta a normali sensazioni corporee che sono percepite come anormalmente intense e erroneamente attribuite a gravi malattie mediche, portando il paziente a cercare rassicurazioni.

Inoltre i pensieri intrusivi sulla malattia sembrano creare vulnerabilità per lo sviluppo del disturbo tanto che alcune forme di ipocondria rientrano nello spettro dei disturbi ossessivo-compulsivi. 

È importante differenziare l’ipocondria da altri disturbi.

Mentre nell’ipocondria si hanno percezioni di sintomi generalmente lievi che vengono interpretati come segno di patologia, nel Disturbo da sintomi somatici si riscontra invece una sintomatologia fisica concreta ben individuabile.

Nel Disturbo d’ansia generalizzata e nel Disturbo di panico le preoccupazioni che si manifestano invece non sono esclusivamente centrate sulla salute.

Rispetto al Disturbo ossessivo-compulsivo che può a volte riguardare il timore di contrarre una malattia futura, nell’ipocondria sono assenti ossessioni e compulsioni e l’ansia da malattia è collocata nel presente.

Nel Disturbo depressivo maggiore possono essere presenti preoccupazioni circa la propria salute ma sono sottostanti all’episodio depressivo.

Ancora, l’ipocondria si differenzia dai Disturbi psicotici, in quanto sono assenti idee deliranti rispetto al tema della salute. 

I pazienti con disturbo d’ansia di malattia hanno spesso disturbi in comorbidità, in particolare ansia e disturbi depressivi; sono comuni anche i disturbi della personalità. 

Trattamento 

Per le caratteristiche del disturbo bisogna tener conto che la persona che ne soffre potrebbe avere più facilmente accesso a continue visite mediche rispetto a cure nel campo della salute mentale; potrebbe altresì essere resistente all’assunzione di farmaci per la paura stessa di avere dei danni alla salute.

Pertanto l’obiettivo primario nella gestione del disturbo d’ansia di malattia è favorire la gestione delle paure riguardanti la salute piuttosto che eliminarle. 

I principi generali da seguire per i medici di cure primarie nella gestione iniziale del disturbo includono la pianificazione di visite regolari, il riconoscimento delle paure riguardanti la salute, la valutazione e il trattamento delle malattie mediche generali diagnosticabili, la limitazione dei test diagnostici e il rinvio a specialisti, la rassicurazione che sono state escluse gravi malattie mediche, esplicitare il miglioramento funzionale come obiettivo del trattamento.

Il trattamento efficace dell’ipocondria risulta essere sia di tipo psicoterapeutico che farmacologico. La psicoterapia interviene sui circoli del mantenimento del disturbo; il trattamento farmacologico agisce nel ridurre la tendenza alla rimuginazione ossessiva e alleviare i sintomi ansiosi.

Il trattamento del disturbo dovrebbe procedere con una terapia combinata con molecole ad azione serotoninergica, quali la paroxetina, e una psicoterapia ad orientamento cognitivo – comportamentale.

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