Che cos’è l’insonnia?
L’insonnia, ovvero la difficoltà a dormire, se occasionale è un disturbo piuttosto comune. Tuttavia, quando si cronicizza a causa di patologie o tono dell’umore ansioso, l’insonnia può compromettere severamente la qualità della vita del paziente, comportando conseguenze, anche piuttosto severe, sul suo benessere psico-fisico. L’insonnia può presentarsi in tre modalità differenti: iniziale, dunque come difficoltà ad addormentarsi, centrale, con risvegli frequenti e continui nel corso della notte, o terminale, con un risveglio precoce nelle prime ore del mattino. In relazione alla durata dell’insonnia identifichiamo una insonnia acuta quando è comparsa da meno di tre mesi e una insonnia cronica quando è presente da più di tre mesi, almeno tre volte a settimana.
In Italia è circa 1 adulto ogni 4 a essere interessato da insonnia, cronica o transitoria, con una percentuale maggiore nel sesso femminile (il 60% circa del totale). Alcune fasi della vita come la gravidanza, la menopausa o l’età avanzata sono più frequentemente associate all’insonnia.
Quali sono le cause dell’insonnia?
La principale causa dell’insonnia acuta, quindi occasionale, è lo stress: ansia e angoscia, infatti, possono compromettere la qualità del nostro riposo. Sono poi da tenere in considerazione fattori ambientali che possono disturbare il sonno, come la luce, il rumore, una temperatura dell’ambiente eccessivamente elevata o, al contrario, troppo bassa, e il consumo di caffè, alcol e nicotina.
L’insonnia cronica, invece, è provocata in particolar modo da alcune patologie, tra cui si annoverano malattie internistiche, disturbi cronici dell’umore, le apnee ostruttive, la sindrome delle gambe senza riposo, l’uso o abuso di sostanze o farmaci. È nota anche una predisposizione genetica dell’insonnia responsabile di un’alterata regolazione del ritmo sonno-veglia.
Quali sono i sintomi dell’insonnia?
La sintomatologia che accompagna l’insonnia è caratterizzata da stanchezza continua nelle ore diurne (astenia), difficoltà a mantenere la concentrazione, deficit di memoria, stati depressivi, aumento dell’irritabilità. Può comportare anche, nei casi più gravi, ipertensione, problemi cardiovascolari e insorgenza di diabete di tipo II.
Diagnosi
L’insonnia viene diagnosticata dallo specialista neurologo con un’accurata indagine sui sintomi del paziente, sulle sue malattie ed eventuali terapie e sulle sue abitudini di vita. In alcuni casi possono essere indicati alcuni esami diagnostici, tra cui la polisonnografia, un test che permette di valutare vari parametri mentre il paziente dorme, tra cui l’attività elettrica del cervello, il livello di ossigeno, l’attività respiratoria con le eventuali apnee e l’attività cardiaca.
Trattamenti
Il primo passo per la cura dell’insonnia è il cambiamento dello stile di vita. È importante mantenere regolare il ritmo sonno-veglia, quindi svegliarsi e coricarsi sempre alla stessa ora, e bisogna evitare di passare troppo tempo davanti agli schermi prima di andare a dormire. La tensione mentale, piuttosto, andrebbe attenuata leggendo, ascoltando musica rilassante o facendo un bagno caldo. La stanza in cui si dorme, inoltre deve avere una temperatura tra i 18° e 22° ed essere buia e silenziosa. In caso di insonnia cronica, lo specialista potrà prescrivere trattamenti specifici, più blandi, come l’utilizzo di melatonina, o farmacologici, con trattamenti a base di benzodiazepine, ipnoinducenti e antidepressivi.