La gastroenterite (comunemente detta virus intestinale o influenza intestinale) è un comune disturbo a carico dell’apparato digerente, spesso provocata dall’infezione di virus, batteri o parassiti, che si trasmettono soprattutto consumando alimenti o acqua contaminati.
Un esempio tipico è la cosiddetta “diarrea del viaggiatore”, che interessa le persone che viaggiano in Paesi dalle condizioni igienico sanitarie precarie.
Quali sono le cause della gastroenterite?
La gastroenterite è causata da un’infezione virale o batterica.
I virus che abitualmente causano la gastroenterite sono:
- norovirus
- rotavirus
- astrovirus
- adenovirus enterico.
Tra i batteri si annoverano:
- Escherichia coli
- Salmonella
- Campylobacter jejuni
- Shigella
- Clostridium difficile.
Anche alcuni parassiti, come Giardia lamblia, possono provocare la gastroenterite. Si trovano tipicamente in acque contaminate o in alimenti che non sono stati lavati o cotti in modo adeguato.
In genere, la contaminazione degli alimenti può verificarsi durante la preparazione, la manipolazione o la conservazione se non effettuate in maniera corretta.
Quali sono i sintomi della gastroenterite?
I sintomi della gastroenterite interessano principalmente l’apparato gastrointestinale e sono comuni a vari disturbi.
I sintomi di gastroenterite più frequenti sono:
- diarrea, con feci liquide
- vomito
- dolori addominali
- malessere generale.
Possono poi esserci sintomi variabili, meno comuni, come per esempio la febbre (che potrebbe segnalare un’infezione più seria).
Altri sintomi di gastroenterite sono:
- perdita dell’appetito
- nausea
- dolori muscolari
- mal di testa.
Gastroenterite: come si fa la diagnosi?
La gastroenterite si risolve di norma in poco tempo, quando però persiste per più di sette giorni e tra i sintomi figura la febbre, bisogna chiedere consiglio allo specialista gastroenterologo, poiché potrebbe trattarsi di gastroenterite di origine batterica.
Come trattare la gastroenterite?
In presenza di diarrea, farmaci che riducono la frequenza delle evacuazioni, come la loperamide, non sono indicati in quanto non curano la causa della diarrea ma consentono di gestire solo i sintomi. Tali farmaci, inoltre, riducono il numero di evacuazioni ed impediscono l’eliminazione del virus/batterio responsabile, con possibile peggioramento dell’infezione. La loro assunzione è controindicata soprattutto in presenza di febbre che supera i 38°C o in presenza di tracce di sangue nelle feci.
La somministrazione di fermenti lattici, invece, potrebbe aiutare a ripristinare la flora batterica intestinale buona migliorando la sintomatologia.
In caso di nausea e vomito, soprattutto se particolarmente severi, il medico potrebbe suggerire un breve ciclo di terapia antiemetica.
L’utilizzo di antibiotici può rendersi necessario in alcune situazioni specifiche, valutate dal medico. Per esempio, in presenza di una infezione batterica e/osintomi che suggeriscono una maggior severità, come:
- più di otto scariche di diarrea al giorno
- febbre superiore 38°C
- presenza di sangue nelle feci
- disidratazione
- sintomi che persistono per più di una settimana
- condizioni di immunosoppressione o gravidanza
- età maggiore di 65 anni
- multiple comorbidità (es. diabete mellito, insufficienza renale cronica, insufficienza cardiaca)
- ospedalizzazione o utilizzo di antibiotici negli ultimi tre mesi.
Chi è interessato da gastroenterite deve mantenersi idratato, poiché vomito e diarrea contribuiscono alla perdita di liquidi e sali minerali, che vanno reintegrati. Oltre all’acqua, si può fare ricorso a tisane, tè, centrifugati e tisane. In caso di severa disidratazione può essere necessario un ricovero ospedaliero per reintegrare l’acqua ed i sali persi.
Attenzione anche alla dieta, che deve essere a base di alimenti digeribili (pane, pasta, patate, riso, pesce, carne bianca, zuppe) e poveri di fibre (frutta e verdura). Tra la frutta sono consigliate le mele e le banane.
Tra gli alimenti da evitare si indicano la carne rossa, gli alimenti ad alto contenuto di grassi, e condimenti come salse e spezie. Da non consumare neanche latte, latticini e cereali integrali nonché le bevande con caffeina e gli alcolici.
Come prevenire la gastroenterite?
Alcune accortezze possono aiutare a prevenire la gastroenterite, soprattutto in presenza di diarrea.
La contagiosità persiste per tutto il periodo in cui si manifesta la diarrea. La trasmissione avviene principalmente tramite il contatto dalle mani alla bocca, quindi è fondamentale lavare le mani frequentemente.
Fondamentali anche la sicurezza alimentare e una corretta igiene. Pertanto si raccomanda di:
- evitare di consumare latte crudo o prodotti a base di latte non pastorizzato
- lavare bene frutta e verdura cruda
- mantenere la temperatura del frigorifero a 4,4°C (o meno) e quella del congelatore a -17,8°C (o meno)
- consumare rapidamente cibi precotti o deperibili, prestando sempre attenzione alla corretta conservazione e alle date di scadenza
- separare carne cruda, pesce e pollame da altri alimenti, utilizzando gli appositi scomparti del frigorifero
- lavare bene mani, coltelli e taglieri dopo aver maneggiato cibi crudi
- cuocere cibi crudi di origine animale fino al raggiungimento della temperatura interna corretta
- cucinare bene il pesce per ridurre il rischio di intossicazione alimentare
- cuocere bene le uova
- riporre in frigo gli alimenti e non lasciarli a temperatura ambiente per più di due ore.
La visita gastroenterologica è un controllo medico specializzato per valutare la salute dell’apparato digerente, inclusi stomaco, intestino e fegato.