Il termine diarrea designa l’emissione di feci liquide o semiliquide. Più spesso si manifesta in più scariche giornaliere, ma può avere luogo anche in una sola evacuazione.
Che cos’è la diarrea?
La diarrea comporta l’evacuazione di feci liquide o semi-formate a più riprese nel corso delle ventiquattro ore, spesso associata a sintomi gastrointestinali (per esempio gonfiore, crampi e in alcuni casi nausea e vomito). La produzione di feci liquide o semi-formate si associa a un’eccessiva peristalsi intestinale che porta a un insufficiente assorbimento dei liquidi. Nella maggior parte dei casi la diarrea scompare in pochi giorni. Se ha una durata maggiore può essere spia di un disturbo più importante. Si distinguono infatti due tipologie di diarrea, quella acuta, che ha una durata limitata a pochi giorni, e quella cronica, che comporta un disturbo più intenso, che si sviluppa per oltre un mese ed è spesso correlato a patologie sottostanti.
La diarrea talvolta colpisce le persone in viaggio attraverso Paesi in cui le condizioni sanitarie sono poco controllate e in cui è possibile ingerire acqua o alimenti contaminati; questa condizione è nota con il termine di diarrea del viaggiatore.
Quali sono le cause della diarrea?
Le cause alla base della diarrea acuta sono molteplici e nella maggior parte dei casi possono essere:
- Virus, tra cui il Citomegalovirus e il Rotavirus
- Batteri, tra cui Campylobacter, Salmonella, Shigella ed Escherichia coli
- Parassiti, come il Giardia lamblia e il Cryptosporidium (questo tipo di infezione può anche causare una forma cronica di diarrea)
- Farmaci, come gli antibiotici, antipertensivi (sartanici) e antidiabetici (metformina)
- Tossinfezioni alimentari
- Assunzione di acqua o alimenti contaminati, in particolare durante viaggi all’estero in Paesi con condizioni igienico-sanitarie scarsamente controllate
- Intolleranze alimentari, per esempio l’intolleranza al lattosio
- COVID-19.
La diarrea cronica comporta invece una diagnosi differenziale più complessa, può associarsi infatti a:
- Celiachia
- Sindrome dell’intestino irritabile (eziologia frequente in caso di forme di lunga data e in assenza di segni e/o sintomi di allarme)
- Malattie infiammatorie croniche intestinali (malattia di Crohn e colite ulcerosa, la cui presenza si associa spesso alla presenza di muco e/o sangue nelle feci)
- Diverticolosi
- Neoplasie
- Farmaci
- Interventi chirurgici
- Insufficienza pancreatica (in questo caso si parla di steatorrea).
Quali sono i sintomi della diarrea?
Segni e sintomi associati alla diarrea possono includere:
- Feci frequenti e liquide
- Sangue nelle feci
- Crampi addominali
- Dolore all’addome
- Febbre.
Come si previene la diarrea?
Per prevenire la diarrea può essere utile:
- Lavare spesso le mani e fare in modo che lo facciano anche i bambini.
- Lavare le mani, le superfici di lavoro e gli utensili da cucina diverse volte durante la preparazione dei cibi per evitare la diffusione di germi.
- Evitare di lasciare i cibi a temperatura ambiente: può favorire la crescita di batteri.
Per prevenire la diarrea del viaggiatore è consigliabile consumare solo cibi ben cotti, evitare frutta e verdura crude, evitare carni crude o poco cotte e latticini. Bere solo acqua e bibite servite in bottiglie confezionate; evitare l’acqua di rubinetto e cubetti di ghiaccio. Usare l’acqua in bottiglia anche per lavarsi i denti.
Diarrea: come si fa la diagnosi?
La diagnosi della diarrea è clinica e, in particolar modo in presenza di diarrea cronica, comporta l’esecuzione di esami diagnostici e la valutazione del quadro clinico da parte dello specialista gastroenterologo.
Come trattare la diarrea?
In presenza di diarrea è importante controllare la dieta. Alcuni cibi, infatti, possono avere un’azione irritante nei confronti dell’intestino, mentre altri aiutano a contenere i sintomi.
Con la diarrea si consiglia quindi un’alimentazione a base di:
- riso
- patate
- cereali
- banane
- mele.
Carni magre, uova e pesce possono essere consumate, ma molto cotte e con un filo di olio a crudo come condimento.
Il consumo di verdure crude, cipolle, agrumi, carni grasse, alimenti ultra processati, dolci, burro e spezie è invece da evitare.
Importante anche l’idratazione, poiché la diarrea provoca la perdita di liquidi, che vanno reintrodotti con brodo, meglio se di pollo, tè caldo e/o succo di mela. Da evitare, invece, le bevande che provocano irritazione, come quelle zuccherate, quelle frizzanti, il caffè e gli alcolici.
Nelle forme di diarrea acuta alle modifiche all’alimentazione può associarsi anche la prescrizione di farmaci antidiarroici.
Se la diarrea è causata da infezioni batteriche o parassiti può essere necessario assumere antibiotici mirati associati a integratori alimentari con probiotici, utili a ristabilire l’equilibrio della flora intestinale. In questi casi è sconsigliato l’utilizzo di farmaci che inibiscono la motilità intestinale in quanto possono peggiorare il quadro clinico.
Ultimo aggiornamento: Settembre 2024
Data online: Marzo 2017