La cefalea tensiva è un tipo di mal di testa piuttosto diffuso caratterizzato da dolore persistente, non pulsante, di intensità lieve o media, che interessa di solito la nuca (regione occipitale). La cefalea tensiva interessa in particolar modo il genere femminile e fa parte delle cefalee primarie, dunque di quelle cefalee che sono considerate patologie a se stanti e non, come le cefalee secondarie, sintomo della presenza di altro.
Che cos’è la cefalea di tipo tensivo?
In genere la cefalea tensiva è associata a forti stress emotivi, all’ansia, alla depressione o ad altri disturbi psichici. A seconda del numero di manifestazioni a livello mensile, la cefalea tensiva viene classificata come:
- infrequente: forme occasionali con meno di 1 crisi al mese;
- frequente: da 1 a meno di 15 crisi al mese;
- cronica: crisi per più di 15 giorni al mese.
Nella cefalea tensiva la durata delle crisi è molto variabile: nelle forme frequenti e infrequenti (dette anche forme “episodiche”) durano di solito da 30 minuti a 7 giorni, mentre nelle forme croniche può durare ore, giorni, settimane, mesi o anni ed essere continuo. Nelle forme più lievi il disturbo spesso insorge in situazioni di stress; nelle forme più severe e croniche il dolore compare di solito la mattina al risveglio e prosegue fino a sera.
Quali sono le cause della cefalea di tipo tensivo?
In passato la cefalea di tipo tensivo veniva definita cefalea muscolo-tensiva, cefalea psicogena, cefalea essenziale, cefalea idiopatica: ma ciò voleva significare dare una causa certa e quasi univoca all’origine di questo tipo di cefalea. Poiché oggi si ritiene che le cause possano essere multiple, la terminologia è stata modificata nell’attuale “cefalea di tipo tensivo”. Situazioni di stress fisico e mentale sembrano giocare un ruolo importante nell’insorgenza di questo disturbo, ma anche l’assunzione di posture scorrette, per esempio durante il lavoro al computer o la lettura, le variazioni climatiche, la mancanza di sonno, i problemi masticatori e, in generale, una predisposizione personale allo sviluppo della patologia.
Quali sono i sintomi della cefalea di tipo tensivo?
La sintomatologia è caratterizzata da un mal di testa persistente, non pulsante, bilaterale, di intensità lieve o media a seconda della gravità della crisi, che solitamente interessa la regione occipitale. Si può manifestare una modesta fonofobia o fotofobia (intolleranza a rumori e luci), ma non entrambe. Il tipo di dolore tipicamente gravativo-compressivo, può essere sordo, “a fascia” o “a cerchio”, a volte “a casco”, come un cerchio che stringe. Chi soffre di cefalea tensiva cronica può avvertire anche l’indolenzimento dei muscoli di collo e spalle. I sintomi non aumentano in correlazione all’attività fisica.
Prevenzione
La terapia preventiva si basa sull’uso di antidepressivi (in pazienti selezionati).
Soprattutto nel caso della cefalea tensiva cronica, refrattaria all’intervento farmacologico, possono essere di aiuto:
- la terapia comportamentale (tecniche di rilassamento, biofeedback, psicoterapia);
- la fisioterapia;
- l’agopuntura.
Diagnosi
La diagnosi di cefalea viene posta se il soggetto sperimenta almeno 10 attacchi di mal di testa caratterizzati da dolore gravativo/costrittivo, bilaterale, di intensità lieve-media e comunque tale da non impedire le normali attività.
Importante che il paziente, per la diagnosi, si rivolga a un Centro Cefalea specializzato, con specialisti in grado di distinguere la cefalea tensiva da altre tipologie di cefalee e, dunque, escludere la secondarietà. Se, infatti, il mal di testa è sintomo secondario di altre patologie la causa andrà indagata e affrontata.
La cefalea tensiva viene diagnosticata in sede di visita specialistica, durante la quale il medico neurologo valuterà i sintomi riportati dal paziente, le caratteristiche del dolore che lamenta, effettuerà, se lo ritiene necessario, una visita neurologica e prescriverà ulteriori esami radiologici di approfondimento come TC e risonanza magnetica.
Trattamenti
A seconda della gravità della cefalea tensiva di cui si soffre, diverse sono le opzioni terapeutiche disponibili. È però bene sapere che la cefalea tensiva di tipo cronico è spesso refrattaria a qualsivoglia terapia. Nel caso delle cefalee tensive frequenti e infrequenti, invece, si può far riferimento sia a una terapia preventiva che a una terapia sintomatica.
La terapia sintomatica si basa sull’utilizzo di analgesici (paracetamolo, ibuprofene, acido acetilsalicilico, ecc); meglio evitare il ricorso agli oppioidi e ai barbiturici. Attenzione all’abuso di farmaci: con l’aumento della frequenza della cefalea potrebbe aumentare il ricorso ai farmaci e, conseguentemente, potrebbe crescere il rischio di sviluppare una cefalea di rimbalzo.
Fattori allevianti da associare alla terapia sono il riposo, il rilassamento fisico e muscolare e una moderata attività motoria.