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Arteriopatia periferica


L’arteriopatia periferica è una patologia del sistema cardiovascolare caratterizzata dalla riduzione dell’afflusso di sangue (e quindi di ossigeno) alle arterie degli arti superiori e inferiori, dovuta all’ostruzione e al restringimento di queste ultime. Interessa più spesso gli arti inferiori.

Che cos’è l’arteriopatia periferica?

L’arteriopatia periferica è una malattia che tende a svilupparsi con il passare dell’età, si stima che a soffrirne sia una persona – sopra i 70 anni – su tre.

Il fumo di sigaretta, l’assenza di esercizio fisico e la presenza di particolari patologie come il diabete sono importanti fattori che aumentano il rischio di sviluppare questa patologia, anche in soggetti più giovani. Il trattamento di questa malattia è molto importante non solo per preservare l’eventuale perdita dell’arto colpito, ma anche per ridurre il rischio di sviluppare infarto e ictus, due condizioni a essa connesse.

Quali sono le cause dell’arteriopatia periferica?

All’origine dell’arteriopatia periferica c’è l’aterosclerosi, condizione patologica caratterizzata dallo sviluppo all’interno delle pareti delle arterie di placche costituite da materiale lipidico (colesterolo, fosfolipidi, trigliceridi) e fibroso, che portano al progressivo restringimento del lume del vaso.

Tra i fattori che aumentano le probabilità di sviluppare l’arteriopatia periferica troviamo:

  • l’età: le persone con più di 50 anni corrono un rischio maggiore di sviluppare la malattia
  • il sesso: i maschi sono tendenzialmente più a rischio delle femmine
  • il vizio del fumo
  • l’obesità o il sovrappeso
  • il diabete
  • l’ipertensione arteriosa
  • elevati livelli di colesterolo e trigliceridi 
  • elevati livelli di omocisteina (un aminoacido).

Quali sono i sintomi dell’arteriopatia periferica?

L’arteriopatia periferica può, quando non si manifesta in forma grave, essere asintomatica o presentarsi con una sintomatologia lieve. Nei casi più gravi, invece, i sintomi possono essere severi e limitare gravemente la funzionalità di chi ne è affetto.
Il sintomo più caratteristico dell’arteriopatia periferica è la claudicatio intermittens, ovvero la presenza di dolore muscolare da sforzo, avvertito alle gambe durante lo svolgimento di attività fisica (tipicamente camminare), che regredisce fino a scomparire con il riposo

La localizzazione del dolore dipende dalla posizione dell’arteria ostruita o ristretta. Nel caso dell’arteriopatia periferica che interessa le gambe il dolore al livello del polpaccio risulta essere quello più comune. La gravità della claudicatio intermittens varia ampiamente, sia in termini di sintomatologia dolorosa, che può andare da un leggero fastidio a un dolore debilitante, sia in termini di sforzo tollerato e autonomia funzionale, con ad esempio comparsa di dolore dopo aver camminato per distanze progressivamente più brevi.


Altri sintomi sono:

  • intorpidimento e/o debolezza dell’arto colpito
  • cambiamento di colore dell’arto colpito
  • l’arto colpito risulta più freddo
  • la pelle dell’arto colpito risulta più lucida e possono manifestarsi ritardi nella crescita dei peli o delle unghie
  • nei casi più gravi, si possono sviluppare delle piaghe sull’arto colpito
  • negli uomini può inoltre manifestarsi disfunzione erettile.

Come prevenire l’arteriopatia periferica?

Per prevenire l’arteriopatia periferica è consigliabile:

  • smettere di fumare
  • fare esercizio fisico, anche moderato (come camminare almeno 30 minuti 3 volte alla settimana)
  • seguire una dieta sana
  • gestire il diabete, mantenendo ottimali i livelli di glicemia
  • ridurre il colesterolo
  • tenere sotto controllo l’ipertensione arteriosa
  • mantenersi in peso forma, evitando condizioni come sovrappeso e obesità.

Arteriopatia periferica: come si fa la diagnosi

Per diagnosticare l’arteriopatia periferica viene eseguita una visita cardiologica o una visita di chirurgia vascolare durante la quale lo specialista valuterà eventuali segni della patologia, tra cui:

  • polso periferico debole o assente nella zona in cui il flusso sanguigno diminuisce;
  • presenza soffi alle arterie;
  • diminuzione della pressione arteriosa in corrispondenza dell’arteria interessata;
  • lesioni cutanee in corrispondenza del distretto interessato. 

Alla visita si associano alcuni esami di approfondimento, tra cui:

  • esami del sangue, utili a valutare i livelli di colesterolo, glucosio e trigliceridi;
  • indice di Winsor o indice caviglia-braccio, per confrontare il valore della pressione arteriosa nella caviglia e nel braccio;
  • l’ecografia con metodico color-doppler, per individuare occlusioni o restringimenti dei vasi e analizzare il flusso del sangue;
  • angiografia, per visualizzare il flusso sanguigno nelle arterie mediante mezzo di contrasto;
  • angiografia con catetere; esame ad alta precisione ma di maggiore invasività. 

Come trattare l’arteriopatia periferica

Il trattamento dell’arteriopatia periferica è volto a controllare i sintomi per ricominciare a svolgere attività fisiche normalmente e rallentare la progressione di aterosclerosi, che si associa a un aumentato rischio di ictus cerebrale e infarto del miocardio.

Il primo passo per contenere l’arteriopatia periferica consiste nel modificare il proprio stile di vita: bisogna smettere di fumare, praticare con costanza un’attività fisica e seguire un’alimentazione bilanciata, povera di grassi saturi, colesterolo, sale e zucchero.

Quando le modifiche allo stile di vita non influiscono positivamente sulla patologia si procede per via farmacologica, al fine di ridurre la pressione arteriosa e la colesterolemia, impedire lo sviluppo di coaguli di sangue e diminuire il dolore. 

Infine, nei casi più severi può essere necessario intervenire chirurgicamente. Gli interventi che si effettuano sono:

  • angioplastica, per dilatare le arterie ostruite
  • bypass, per evitare il passaggio del sangue nell’arteria interessata da ostruzione
  • terapia trombolitica, per sciogliere i coaguli di sangue.

Ultimo aggiornamento: Settembre 2023

Data online: Ottobre 2014

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