La medicina di pronto soccorso si occupa del trattamento specializzato delle emergenze e delle urgenze, cioè dei disturbi e delle condizioni che devono essere affrontati in modo rapido, se non addirittura immediato.
Di cosa si occupa il medico di pronto soccorso?
Il medico che lavora in pronto soccorso riesce a fornire ai pazienti un’assistenza di alta qualità nel minor tempo possibile. Si occupa di valutare e, nei casi in cui è possibile, gestire completamente il problema del paziente e dimetterlo nell’arco di 24 ore. Lo specialista è in grado di trattare problematiche di salute di carattere urgente, decidendo anche se è il caso di dimettere o di ricoverare il malato.
Per evitare il rischio di dimettere un paziente che necessiterebbe di essere ricoverato, e viceversa, il medico di pronto soccorso può sfruttare anche l’Osservazione Breve Intensiva, che garantisce cure ottimali senza procedere necessariamente al ricovero.
Se necessario il medico di pronto soccorso può avvalersi della consulenza di specialisti provenienti da altri reparti, ad esempio chirurghi, ortopedici, neurologi, infettivologi o fisiatri.
Quali sono le patologie trattate dal medico di pronto soccorso?
I medici di pronto soccorso possono avere a che fare con qualsiasi tipo di patologia o disturbo. Tra quelle per cui i pazienti, di spontanea volontà o trasportati da un’ambulanza, si rivolgono più spesso a un pronto soccorso sono incluse:
- dolori toracici di varia origine e natura
- scompenso cardiaco
- angina instabile
- sintomatologie ansiose
- infarto del miocardio
- ictus
- tachicardie e aritmie
- traumi
- emorragie digestive
- dissezione aortica
- ostruzione delle vie aeree superiori
- malattie infettive acute febbrili (ad esempio l’influenza)
- malattie esantematiche (ad esempio la varicella)
Quali sono le procedure più utilizzate dal medico di pronto soccorso?
La prima procedura cui è sottoposto un paziente che si presenta al pronto soccorso è il cosiddetto triage, che consiste nella valutazione della gravità di ogni singolo caso. Al termine del triage, al paziente è assegnato un codice caratterizzato da un colore corrispondente all’urgenza della valutazione e del conseguente trattamento.
In genere solo il 15% dei pazienti che arriva in pronto soccorso è trattenuto in osservazione. Di questi solo il 30% è, successivamente, ricoverato. Le analisi che possono essere effettuate prima di stabilire se è necessario ricoverare o dimettere il paziente sono molte, diverse fra loro e dipendono dai sintomi manifestati dal paziente all’arrivo in pronto soccorso. Fra le più diffuse sono incluse:
- esami del sangue
- elettrocardiogramma
- radiografia
- ecografia
- misurazione della pressione
- visita medica obiettiva
In pronto soccorso è anche possibile ricevere dei farmaci, ad esempio:
- antidolorifici per far fronte a sindromi dolorose acute o croniche
- terapia tromboembolitica in caso di ictus o attacco ischemico transitorio
Quando recarsi in pronto soccorso?
Rivolgersi al pronto soccorso è importante in tutti i casi in cui compaiono sintomi gravi che alterano le capacità di movimento, la sensibilità (ad esempio forti dolori), la respirazione, lo stato di coscienza, la funzionalità intestinale o quella urinaria e l’equilibrio psichico, soprattutto quando si tratta di problemi improvvisi. È fondamentale rivolgersi al pronto soccorso ogni volta che si presentano dolori sospetti a livello del torace, dell’addome o della testa. Occorre infine precisare che il pronto soccorso non sostituisce il medico di medicina generale, ragione per la quale è bene recarsi in pronto soccorso solo quando il suo intervento sia ritenuto necessario e insostituibile.