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Melissa officinalis

Che cos’è la Melissa officinalis?

La Melissa officinalis è una pianta erbacea perenne originaria del Sud Europa e Asia, di cui si usano a scopo curativo foglie e fiori. Ha funzioni sedative, antispastiche (sul tratto gastroenterico e genito-urinario), antivirali, antibatteriche, antifungine e cicatrizzanti (quando applicata a livello locale).

 

A cosa serve la Melissa officinalis?

La Melissa officinalis nell’organismo agisce a diversi livelli. Ha, infatti, proprietà:

  • sedative: agisce sulle sindromi ansiose e ansiose-depressive e sui disturbi del sonno di origine nervosa, oltre che su diverse manifestazioni di origine nervosa come palpitazioni, extrasistoli, tachicardia, vertigini, acufeni da stress, emicranie di origine nervosa. Agendo sul sistema nervoso centrale è in grado anche di sedare la tosse;
  • antispastiche sul tratto gastroenterico e genito-urinario: lenisce disturbi gastrointestinali quali dispepsia, aerofagia, flatulenza, nausea, vomito, gastrite, ulcera peptica, spasmi gastrointestinali, dolori mestruali;
  • antivirali, antibatteriche e antifungine: è in grado – ad esempio – di trattare le infezioni labiali da Herpes simplex di tipo 1 e costituisce un potente antifungino;
  • cicatrizzanti e astringenti (se applicata a livello locale).

 

Come si assume la Melissa officinalis?

La Melissa officinalis può essere assunta per bocca, sotto forma di compresse o di tisana, o mediante applicazione topica (creme e oli). Le foglie possono essere assunte anche fresche, non ancora essiccate.

 

Effetti collaterali della Melissa officinalis

La Melissa officinalis può dare lieve sonnolenza. In casi molto rari può provocare reazioni allergiche cutanee (orticaria, prurito).

 

Controindicazioni e avvertenze della Melissa officinalis

Poiché agisce inibendo in parte l’attività della tiroide, l’uso di questo fitoterapico è sconsigliato nei soggetti che soffrono di ipotiroidismo, compresi coloro che sono in cura con gli ormoni tiroidei (l’assunzione della Melissa può infatti interferire con questi ultimi). Per lo stesso motivo ne è sconsigliata l’assunzione durante la gravidanza e l’allattamento (la piena funzionalità della tiroide materna è indispensabile per lo sviluppo del cervello e la crescita di feto e neonato).
Ne è sconsigliato l’uso anche a chi è affetto o e a rischio di sviluppare un glaucoma, dal momento che secondo recenti studi questa pianta sarebbe in grado di aumentare la pressione intraoculare.

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