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Protamina solfato

La protamina solfato trova impiego nel trattamento del sovradosaggio da eparina (sostanza anticoagulante, in grado cioè di fluidificare il sangue e quindi di prevenire la formazione di coaguli sanguigni, rallentando o prevenendo il processo di coagulazione del sangue) quando è presente emorragia o un elevato rischio di emorragia.

 

 

Come funziona la protamina solfato?

La protamina solfato è un agente classificato come antidoto: agisce infatti come antagonista dell’eparina. È una proteina a basso peso molecolare e fortemente basica che si ottiene dai testicoli di diverse specie di salmone.
Il suo funzionamento si basa sulla capacità di determinare la dissociazione del complesso eparina-antitrombina III (legame importante che favorisce la fluidificazione del sangue inibendone la coagulazione) formando un complesso eparina-protamina che risulta inattivo.

 

 

Come si somministra la protamina solfato?

La somministrazione della protamina solfato avviene per via endovenosa; risulta invece inattiva per via intramuscolare o sottocutanea. In commercio è presente in fiale da 50 mg/5 ml di soluzione iniettabile.

 

Effetti avversi

Gli effetti avversi riconosciuti più comuni dovuti all’uso di questo farmaco sono:

  • nausea
  • vomito
  • reazioni anafilattoidi (anche gravi)
  • ipotensione
  • bradicardia
  • ipertensione polmonare acuta
  • trombocitopenia modesta e reversibile
  • broncospasmo
  • vampate
  • dispnea

 

In particolare è da evidenziare che la somministrazione troppo rapida del farmaco è associata a una maggiore incidenza di gravi reazioni emodinamiche e simili-anafilattoidi.

 

Controindicazioni e avvertenze

La protamina solfato non deve essere somministrata a soggetti con ipersensibilità al principio attivo. Poiché non sono stati effettuati sufficienti studi sulla sicurezza dell’assunzione del farmaco da parte di donne in gravidanza (non è noto quindi se la protamina causi danni al feto o se possa influire sulle capacità riproduttive) va somministrata alle donne gravide solo in caso di effettiva necessità, ovvero quando i benefici per la salute materna superino gli eventuali rischi per il feto. Sebbene non è noto se venga escreta nel latte materno, è comunque consigliabile interrompere l’allattamento in caso di assunzione di questo farmaco.

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