La Rivastigmina viene utilizzata per trattare i sintomi di demenze di gravità moderata nei pazienti con Alzheimer o malattia di Parkinson.
Che cos’è la Rivastigmina?
La Rivastigmina agisce aumentando la quantità del neurotrasmettitore acetilcolina nel cervello. In questo modo contrasta i sintomi della demenza.
Come si assume la Rivastigmina?
La Rivastigmina può essere somministrata per via orale oppure mediante cerotti transdermici.
Il medico in genere prescrive una dose iniziale bassa per poi aumentarla gradualmente nel corso di diversi mesi, in modo da ridurre il rischio di effetti collaterali come nausea, vomito e perdita dell’appetito.
Effetti collaterali della Rivastigmina
Fra i possibili effetti avversi della rivastigmina sono inclusi:
- diarrea
- capogiri
- mal di testa
- aumento della sudorazione
- perdita dell’appetito
- nausea
- fastidi allo stomaco
- stanchezza
- insonnia
- vomito
- sonnolenza
- perdita di peso
È importante contattare subito un medico nel caso in cui l’uso della rivastigmina scateni:
- rash
- orticaria
- prurito
- difficoltà respiratorie
- sensazione di oppressione al petto
- gonfiore di bocca, volto, labbra o lingua
- sangue nelle feci
- feci scure
- dolore al petto
- confusione
- problemi di coordinazione
- minzione dolorosa, ridotta o aumentata
- svenimenti
- febbre
- allucinazioni
- cambiamenti d’umore o del comportamento
- tremori o movimenti muscolari incontrollati
- problemi a camminare
- pelle arrossata, gonfia, con vesciche o che si desquama
- convulsioni
- diarrea, nausea o mal di stomaco gravi o persistenti
- capogiri, stanchezza o debolezza gravi o persistenti
- perdita di appetito o di peso gravi o persistenti
- irritazioni cutanee
- battito cardiaco irregolare o rallentato
- difficoltà a parlare o a deglutire
- tic a volto o lingua
- vomito simile a sangue o caffè
Avvertenze
La Rivastigmina può compromettere le capacità di guidare o di manovrare macchinari pericolosi; questo suo effetto può essere aggravato dall’alcol e da alcuni farmaci.
La Rivastigmina non deve essere assunta insieme ad altri inibitori della colinesterasi e ad acetobutololo, atenololo, betaxolo, bisoprololo, carvedilolo, esmololo, labetalolo, metoclopramide, metoprololo, nadololo, nebivololo, penbutolo, pindololo, propanololo, sotalolo o timololo.
Prima di iniziare ad assumerla è importante informare il medico:
- di eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti, ad altri farmaci (in particolare a derivati del carbammato) o a qualsiasi alimento
- dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, in particolare acetobutololo, atenololo, betaxolo, bisoprololo, carvedilolo, esmololo, labetalolo, metoclopramide, metoprololo, nadololo, nebivololo, penbutolo, pindololo, propanololo, sotalolo, timololo, aspirina e Fans, farmaci colinergici o altri inibitori della colinesterasi e farmaci anticolinergici
- se si soffre (o si ha sofferto) di problemi epatici, renali, cardiaci, polmonari o respiratori, pancreatiti, convulsioni, problemi gastrointestinali o blocchi delle vie urinarie e forme di demenza non associate ad Alzheimer o Parkinson
- se si hanno in programma interventi chirurgici in anestesia generale
- se si è disidratati
- se si pesa meno di 50 kg
- in caso di gravidanza o di allattamento al seno