La sorivudina viene utilizzata nella terapia delle infezioni provocate dal virus varicella-zoster e quindi in caso di varicella e in caso di infezioni cutanee da Herpes zoster (il cosiddetto "fuoco di Sant'Antonio").
Come funziona la sorivudina?
La sorivudina è un farmaco antivirale analogo della pirimidina in grado di inibire l'azione del virus varicella-zoster (VZV). Il farmaco agisce come gli altri analoghi strutturali della timidina (ovvero inibendo la DNA-polimerasi DNA-dipendente), ma non viene incorporato nel DNA virale e della cellula ospite.
Come si somministra la sorivudina?
La somministrazione di questo farmaco avviene per via orale sotto forma di compresse.
Effetti collaterali
L'effetto avverso più comunemente riscontrato tra i pazienti in cura con sorivudina è la nausea.
Meno frequenti risultano essere:
- reazioni allergiche/di ipersensibilità (edema periferico e edema della lingua, delle labbra, delle palpebre, della laringe e del viso, prurito, eruzione cutanea, aumento della sudorazione, tosse, dispnea, broncocostrizione).
- insonnia
- ansia
- cefalea
- capogiri
- vertigini
- sonnolenza
- parestesia
- vomito
- diarrea
- dispepsia
- dolori addominali
- stipsi
- flatulenza
- aumento degli enzimi epatici
- astenia
- fatica
- sintomi simil-influenzali
Controindicazioni e avvertenze
L'uso di sorivudina non è indicato nei bambini e risulta controindicato durante la gravidanza e l'allattamento. Il farmaco deve inoltre essere somministrato con cautela in pazienti con malattie epatiche.
Sorivudina e 5-fluorouracile (un analogo delle pirimidine impiegato come antineoplastico), comprese anche le sue preparazioni per uso topico o i suoi profarmaci (composti biologicamente inattivi che vengono convertiti in agenti farmacologicamente attivi in seguito a modificazioni chimiche operate da processi metabolici in vivo) come capecitabina, floxuridina e tegafur, o ancora le associazioni che contengono questi principi attivi e altre 5- fluoropirimidine (come flucitosina) non devono essere somministrati contemporaneamente e si deve osservare un intervallo minimo di quattro settimane.