Il Salmeterolo viene utilizzato nel trattamento dell'asma, della broncopneumopatia cronica ostruttiva, per prevenire gli attacchi d'asma scatenati dall'attività fisica e, più in generale, nella prevenzione del broncospasmo.
Come funziona il Salmeterolo?
Il Salmeterolo è un agonista dei recettori beta-2 adrenergici. Legandosi a queste molecole, presenti nella muscolatura liscia associata alle vie respiratorie, ne stimola il rilassamento. L'effetto finale è la broncodilatazione.
Come si assume il Salmeterolo?
Il Salmeterolo si assume sotto forma di polvere da inspirare attraverso la bocca utilizzando appositi inalatori. A seconda del problema con cui si ha a che fare la posologia può essere di due somministrazioni al giorno o di una sola somministrazione da 30 minuti a un'ora prima dell'attività fisica.
Effetti collaterali del Salmetarolo
Fra i possibili effetti avversi del Salmeterolo sono inclusi:
- tosse con muco
- difficoltà respiratorie
- mal di testa
- naso che cola
- fiato corto
- starnuti
- naso chiuso
- senso di oppressione al petto
- respiro sibilante
È bene contattare subito un medico nel caso in cui l'assunzione di Salmeterolo fosse associata a:
- dolore a un braccio, alla schiena o alla mascella
- stato confusionale
- capogiri, svenimenti o sensazione di avere la testa leggera quando ci si alza improvvisamente da posizione sdraiata o seduta
- alterazioni del battito cardiaco o del polso
- convulsioni
- tremori a gambe, braccia, mani o piedi
- insonnia
Controindicazioni e avvertenze
Prima di assumere Salmeterolo è inoltre importante informare il medico:
- di eventuali allergie al principio attivo o a qualunque altro farmaco
- dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, citando in particolare altri beta- agonisti, acebutololo, atenololo, bisoprololo, carvedilolo, esmololo, indacaterolo, labetalolo, metoprololo, nadololo, oxprenololo, pindololo, propanololo, quinupristina, telitromicina e voriconazolo
- se si soffre (o si ha sofferto) di malattie cardiovascolari o epatiche, convulsioni, tireotossicosi, ipertiroidismo, diabete o altre
- in caso di gravidanza o allattamento