La doxorubicina è un'antraciclina. Rallenta o blocca la crescita delle cellule tumorali legandosi al DNA.
A cosa serve la doxorubicina?
La doxorubicina viene utilizzata da sola o in combinazione con altri farmaci per trattare alcuni tipi di tumore a vescica, seno, polmoni, stomaco e ovaie, il linfoma di Hodgkin e non-Hodgkin e alcuni tipi di leucemia, incluse la leucemia linfoblastica acuta e la leucemia mieloide acuta.
Può inoltre essere utilizzata contro i sarcomi dei tessuti molli o delle ossa, il neuroblastoma, il tumore di Wilms, il cancro all'utero, all'endometrio e alla cervice, i tumori alla prostata, al pancreas, al surrene, al fegato, il sarcoma di Kaposi e quello di Ewing, il mesotelioma, il mieloma multiplo e la leucemia linfoblastica cronica.
Come si somministra la doxorubicina?
La doxorubicina viene somministrata per endovena, in genere una volta ogni 21 o 28 giorni. La durata del trattamento dipende dagli altri farmaci assunti, dalla risposta alle terapie e dal tipo di tumore da curare.
Effetti collaterali della doxorubicina
Fra i possibili effetti avversi della doxorubicina sono inclusi:
- nausea
- vomito
- piaghe in bocca e in gola
- perdita dell'appetito e di peso
- aumento di peso
- mal di stomaco
- diarrea
- aumento della sete
- stanchezza o debolezza
- capogiri
- perdita dei capelli
- problemi alle unghie
- occhi rossi, lacrimanti, irritati o che prudono
- dolore agli occhi
- dolore, bruciore o pizzicore alle mani o ai piedi
- urine rossastre (per 1 o 2 giorni dopo il trattamento)
È bene contattare subito un medico in caso di:
- orticaria
- rash cutaneo
- prurito
- difficoltà a respirare o difficoltà a deglutire
- convulsioni
Avvertenze della doxorubicina
La doxorubicina può aumentare il rischio di sviluppare una leucemia, soprattutto se somministrata a dosi elevate o in associazione con la radioterapia o con alcuni chemioterapici. Inoltre può interferire con il ciclo mestruale o bloccare la produzione di sperma.
Prima di iniziare un trattamento con doxorubicina è importante informare il medico:
- di allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti o ad altri farmaci, in particolare alla daunorubicina, all'epirubicina o all'idarubicina
- dei medicinali, dei fitoterapici e degli integratori assunti, citando in particolare chemioterapici, fenobarbital e fenitoina
- se si soffre (o si è sofferto) di particolari malattie
- in caso di gravidanza o allattamento.
Durante il trattamento non bisogna sottoporsi a vaccini senza averne prima parlato con il medico.