La dacarbazina blocca la crescita delle cellule. Viene convertita in 5-amino-imidazolo-4-carbossamide e in un gruppo metilico carico positivamente, che è responsabile del suo effetto alchilante (cioè della capacità di aggiungere un gruppo di atomi di carbonio e idrogeno a macromolecole organiche come le proteine e il DNA).
L'effetto alchilante della dacarbazina sembra influenzare diversi meccanismi che portano al blocco della crescita cellulare. Per quanto riguarda invece più nello specifico l'attività antitumorale, la dacarbazina inibisce la sintesi del DNA e la crescita cellulare in modo indipendente dal ciclo cellulare.
A cosa serve la dacarbazina?
La dacarbazina viene utilizzata da oncologi ed ematologi per il trattamento del melanoma malignometastatizzato.
Può essere inoltre somministrata in chemioterapia combinata per il trattamento di:
- stadi avanzati del morbo di Hodgkin
- stadi avanzati dei sarcomi dei tessuti molli (solo nei pazienti adulti e non in caso di mesoteliomi o del sarcoma di Kaposi)
Come si assume la dacarbazina?
L'uso della dacarbazina prevede una somministrazione endovena. Per dosi fino a 200 mg/m² si può procedere con una iniezione endovenosa lenta, mentre per dosi superiori è prevista un'infusione endovenosa della durata variabile tra 15 e 30 minuti circa.
In genere il trattamento del morbo di Hodgkin prevede 6 cicli di terapia di combinazione ABVD, mentre nel caso del melanoma maligno metastatizzato e del sarcoma dei tessuti molli la durata varia in base all'efficacia della terapia e alla tollerabilità individuale.
In ogni caso sarà il medico a stabilire la durata del trattamento in base alle caratteristiche della malattia e del paziente.
Effetti collaterali della dacarbazina
Gli effetti collaterali più comuni associati all'uso di dacarbazina sono:
- anoressia
- nausea
- vomito
- problemi al sistema emolinfopoietico, ad esempio anemia, leucopenia e trombocitopenia o, più raramente, pancitopenia e agranulocitosi.
Meno frequenti sono i casi in cui la somministrazione del farmaco scatena:
- diarrea
- reazioni anafilattiche
- cefalee
- problemi alla vista
- confusione
- letargia
- parestesia facciale
- convulsioni.
In rari casi si può avere anche a che fare con:
- necrosi epatica dovuta a malattia veno-occlusiva (VOD) del fegato
- compromissione della funzione renale
- alopecia
- iperpigmentazione o fotosensibilità della pelle
- eritema
- esantema maculopapulare
- irritazione nella sede dell'applicazione
- aumento degli enzimi epatici (ad esempio della fosfatasi alcalina).
Controindicazioni e avvertenze associate all'uso di dacarbazina
La dacarbazina è controindicata in caso di ipersensibilità al principio attivo o a uno degli eccipienti del farmaco, di leucopenia, di trombocitopenia o di gravi malattie renali o epatiche. L'uso non è raccomandato in età pediatrica, in gravidanza e durante l'allattamento. È stato infatti dimostrato che la dacarbazina esercita effetti mutageni, teratogeni e cancerogeni. Per questo durante il trattamento le donne devono evitare una gravidanza; gli uomini dovrebbero invece utilizzare metodi contraccettivi sia durante la terapia che nei 6 mesi successivi alla sua cessazione.
La terapia deve essere interrotta nel caso in cui compaiano i sintomi di una reazione di ipersensibilità, di una disfunzione epatica o renale. Inoltre la cessazione del trattamento può essere necessaria in caso di comparsa di malattia veno-occlusiva del fegato, di tossicità nei confronti di globuli bianchi, globuli rossi o piastrine.
Infine, la dacarbazina può influenzare le capacità di guida e di utilizzare macchinari e durante i cicli di trattamento è necessario evitare l'assunzione di farmaci epatotossici e il consumo di alcol.