La Ceftazidima è un antibiotico appartenente al gruppo delle cefalosporine di terza generazione, con attività antimicrobica simile a quella della Cefotaxima contro i batteri Gram-positivi e gli enterobatteri. Agisce inibendo la sintesi della parete batterica: come le altre cefalosporine, questo antibiotico ha la capacità di legarsi agli enzimi transpeptidasi che servono per creare i legami fra le catene di peptidoglicano (il polimero indispensabile per la costituzione della parete batterica): l'inibizione delle attività delle transpeptidasi compromette la stabilità della parete batterica, comportando la morte delle cellule batteriche in crescita.
A cosa serve la Ceftazidima?
Ceftazidima viene utilizzata nel trattamento delle seguenti infezioni sensibili alle cefalosporine negli adulti, nei bambini e nei neonati:
- infezioni del tratto respiratorio come la polmonite;
- infezioni polmonari in pazienti con fibrosi cistica;
- infezioni del tratto urinario;
- infezioni della pelle, dei tessuti molli, delle ossa e delle giunture;
- otiti;
- peritoniti;
- setticemie;
- meningiti.
Come si somministra la Ceftazidima?
La Ceftazidima viene commercializzata sotto forma di polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare, per uso endovenoso e per infusione.
Effetti collaterali della Ceftazidima
Diversi sono gli effetti collaterali riconosciuti dovuti all'uso della Ceftazidima, sebbene risulti essere un antibiotico perlopiù ben tollerato:
- disturbi nel sito di inoculazione del farmaco (flebite o tromboflebite conseguenti a somministrazione endovenosa; dolore e/o infiammazione conseguenti a somministrazione intramuscolare);
- reazioni allergiche: rash maculopapulare o urticarioide, prurito, febbre; più rare angioedema e reazioni anafilattiche (inclusi broncospasmo e/o ipotensione).
- disturbi gastrointestinali: diarrea, nausea, vomito, dolore addominale; più rare colite e candidiasi del cavo orale;
- disturbi genito-urinari: candidiasi, vaginite;
- disturbi neurologici: cefalea, vertigini, parestesie;
- alterazioni in uno o più parametri di funzionalità epatica e renale;
- alterazioni ematologiche: (rare) leucopenia, neutropenia, agranulocitosi, trombocitopenia, linfocitosi.
Controindicazioni e avvertenze della Ceftazidima
La limitata quantità di dati sull'uso di Ceftazidima durante la gravidanza non mette in evidenza effetti dannosi diretti o indiretti sulla gravidanza stessa, sullo sviluppo embrio/fetale, sul parto o sullo sviluppo post natale: poiché, però, allo stato attuale la quantità di dati risulta ancora limitata, l'uso di questo antibiotico deve essere prescritto a donne in stato di gravidanza solo se il beneficio supera il rischio.
La Ceftazidima viene escreta nel latte materno in piccole quantità non rilevanti dal punto di vista terapeutico: la Ceftazidima può dunque essere usata durante l'allattamento.
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari. Tuttavia è bene tenere presente che l'uso del farmaco può provocare capogiri.
Nella somministrazione di questo farmaco è da tenere presente che il trattamento concomitante con alte dosi di cefalosporine e altri medicinali nefrotossici può comportare un effetto negativo sulla funzionalità renale.