Il termine disidratazione designa lo stato in cui si trova il nostro organismo quando perde più liquidi rispetto a quelli che assume. Il corpo perde quotidianamente liquidi mediante l’urina, le feci, il sudore, la respirazione; la sensazione della sete segnala proprio il calo dei liquidi presenti nel corpo e ci ricorda di reintegrarne.
La disidratazione è una condizione patologica le cui cause possono essere diverse, da una condizione prolungata di dissenteria e/o vomito, a un’eccessiva sudorazione (per esempio nel caso di intensa attività fisica), a disfunzioni nel ricambio minerale e idrico.
Quali sono i sintomi associati alla disidratazione?
Il primo sintomo è la sete, ma questa non aumenta con l’aggravarsi della situazione, per cui è certamente un primo segnale, ma non può essere considerato un campanello d’allarme. Con l’avanzare della condizione di disidratazione le urine diventano meno frequenti e di colore giallo scuro. Una lieve disidratazione inoltre compromette le capacità di controllo motorio e cognitivo e influisce negativamente sull’umore. Altri sintomi sono secchezza delle fauci e della lingua.
Cosa fare in caso di disidratazione?
È fondamentale reintegrare i liquidi mancanti e dunque bere acqua. Qualora la situazione sia più grave, come in seguito a prolungati episodi di diarrea e/o vomito, è consigliabile aggiungere sali minerali all’acqua. In alternativa si possono anche acquistare soluzioni reidratanti in farmacia.
Cosa non fare in caso di disidratazione?
Sottovalutare uno stato di disidratazione che se prolungato può avere gravi conseguenze. Assolutamente vietate le bevande gassate o zuccherate.
Disclaimer: le informazioni contenute in quest'articolo non sostituiscono in alcun modo l'intervento o le indicazioni degli operatori di primo soccorso e forniscono solo semplici suggerimenti per tenere sotto controllo la situazione nell’attesa dei soccorsi.