Condizione di ridotta efficienza del sistema immunitario, con conseguente maggior esposizione dell’organismo alle infezioni. Si distingue tra immunodeficienza primitiva, cioè dovuta a un difetto genetico, e immunodeficienza secondaria, causata da infezioni batteriche o virali (come nel caso della più nota immunodeficienza, l’AIDS, il cui responsabile è il virus HIV) o da terapie immunosoppressive, come nel caso della cura dei tumori.
Le immunodeficienze primitive possono interessare sia l’immunità innata sia quella adattativa e possono essere distinte in otto categorie: immunodeficienze combinate T e B cellulari; sindromi ben-definite con immunodeficienza; immunodeficienze prevalentemente anticorpali; malattie da disregolazione immune (linfoistiocitosi emofagocitiche familiari e sindromi autoimmuni linfoproliferative, immunodeficienze con ipopigmentazione); difetti congeniti dei fagociti (numero, funzione, entrambi); difetti dell’immunità innata; malattie autoinfiammatorie e difetti del complemento.