Che cos’è l’albumina e perché si esegue il test per quantificare la sua concentrazione nelle urine?
L’albumina è una proteina presente nel sangue circolante e costituisce il 55-65% delle proteine plasmatiche totali. La sua concentrazione nel sangue è strettamente legata alla funzionalità del fegato, responsabile della sua produzione, e del rene.
Svolge diverse funzioni: contribuisce a mantenere stabile il livello dei liquidi nei vasi sanguigni evitandone così la fuoriuscita e la diffusione nei tessuti; è coinvolta nel trasporto nell’organismo di ormoni, vitamine, ioni (come il calcio), funge da antiossidante plasmatico.
La valutazione della concentrazione di albumine nelle urine viene richiesta dallo specialista in quanto può essere un segno precoce di malattia renale cronica, soprattutto nei pazienti affetti da diabete per diagnosticare o prevenire l’insorgenza di nefropatia diabetica. La nefropatia diabetica, infatti, è associata a un aumento dell’albumina nelle urine (albuminuria), i cui livelli crescono anche in quei pazienti non ancora affetti da nefropatia, ma destinati a svilupparla.
Cosa significa il risultato del test?
Un risultato superiore all’intervallo di riferimento indica la presenza o il rischio di malattia renale cronica.
Come avviene l’esame?
Il test viene eseguito su un campione di urine.
Sono previste norme di preparazione?
Il test non va effettuato dopo l’esecuzione di esercizi fisici pesanti.
Le donne non devono effettuare l’esame durante le mestruazioni, poiché potrebbe essere presente un eccesso di albumina fisiologico.
Si ricorda che i risultati degli esami di laboratorio devono essere inquadrati dal medico, tenendo conto di eventuali farmaci assunti, prodotti fitoterapici e della storia clinica.