Cos’è l’acido vanilmandelico e perché si esegue il test per monitorare la sua concentrazione nelle urine nelle 24 ore?
L’acido vanilmandelico (VMA) e altri metaboliti della catecolamina, come l’acido omovanillico (HVA) e la dopamina, sono presenti in concentrazioni elevate nei pazienti affetti da tumori che secernono catecolamina (come il neuroblastoma, il feocromocitoma e altri tumori derivanti dalla cresta neurale).
Il test può essere richiesto dallo specialista anche nel monitoraggio dei pazienti trattati a seguito di questi tumori.
Cosa significa il risultato del test?
Una concentrazione di acido vanilmandelico elevata può essere indice di neuroblastoma, ma il risultato va interpretato nel contesto del quadro clinico del paziente.
Come avviene l’esame?
L’esame viene eseguito su un campione di urine raccolte nelle 24 ore acidificate, pertanto occorre attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite.
Sono previste norme di preparazione?
Non sono necessarie norme di preparazione, ma ci sono norme di conservazione: durante le 24 ore di raccolta, conservare il recipiente in luogo fresco, o in frigorifero, al riparo dalla luce.
Si ricorda che i risultati degli esami di laboratorio devono essere inquadrati dal medico, tenendo conto di eventuali farmaci assunti, prodotti fitoterapici e della storia clinica.