Che cos’è il rafano?
Il rafano (Armoracia rusticana) è una radice appartenente alla famiglia delle Brassicaceae.
Quali sono le proprietà nutrizionali?
Un cucchiaio di rafano pronto al consumo (circa 15 g) apporta circa 7 Calorie e:
- 12,76 g di acqua
- 0,18 g di proteine
- 0,10 g di lipidi, fra cui 0,013 g di acidi grassi saturi, 0,020 g di acidi grassi monoinsaturi e 0,051 g di acidi grassi polinsaturi
- 1,69 g di carboidrati, fra cui 0,5 g di fibre e 1,20 g di zuccheri
- 3,7 mg di vitamina C
- 0,058 mg di niacina
- 0,014 mg di acido pantotenico
- 0,011 mg di vitamina B6
- 0,004 mg di riboflavina
- 0,001 mg di tiamina
- 9 µg di folati
- 0,2 µg di vitamina K
- 37 mg di potassio
- 8 mg di calcio
- 5 mg di fosforo
- 4 mg di magnesio
- 0,12 mg di zinco
- 0,06 mg di ferro
- 0,019 mg di manganese
- 0,009 mg di rame
Il rafano è una fonte di beta-carotene, di luteina/zeaxantina e di numerosi composti volatili responsabili del suo sapore pungente, tra cui diversi isotiocianati.
Quando non mangiare il rafano?
Il rafano potrebbe interferire con l’assunzione di levotiroxina. In caso di dubbi è bene chiedere consiglio al proprio medico.
Stagionalità del rafano
Il rafano pronto al consumo è reperibile sul mercato tutto l’anno.
Possibili benefici e controindicazioni
Il rafano potrebbe essere utile in caso di infezioni batteriche e spasmi, e alcune delle molecole nascoste al suo interno sono state associate ad attività diuretiche, antinfiammatorie e rilassanti per i nervi. Inoltre ai suoi composti volatili sono state associate proprietà antiossidanti e detossificanti, e alcuni stimolano la secrezione degli enzimi digestivi presenti in bocca, nello stomaco e nell’intestino; il rafano può quindi favorire una buona digestione e aumentare l’appetito.
Dal punto di vista nutrizionale è principalmente una fonte di vitamina C e potassio.
Il rafano non dovrebbe essere consumato prima dei 4 anni di età; in grandi quantità è sconsigliato anche durante la gravidanza e l’allattamento. Il suo potenziale irritante nei confronti del tratto digerente lo rendono sconsigliabile anche in caso di ulcere gastrointestinali, malattie infiammatorie intestinali, infezioni o altri problemi all’apparato digerente. Infine, il rafano potrebbe essere sconsigliabile in caso di ipotiroidismo e problemi renali.
Disclaimer
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.