Il Centro Trapianti dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, dotato di 17 posti letto tutti con filtri EPA, di un Day Hospital e di un ambulatorio dedicato, nonché di un centro aferesi, attivo dal 1997, è in grado di eseguire la gamma completa di trapianti di midollo e staminali periferiche e terapia cellulare con CAR-T.
- Trapianto autologo (chemioterapia ad alte dosi con reinfusione di cellule staminali )
- Trapianto allogenico da donatore familiare
- Trapianto allogenico da donatore volontario, grazie all’accreditamento nell’Italian Bone Marrow Donor Registry (IBMDR), che regola la ricerca dei donatori volontari nel mondo
- Trapianto aploidentico e da cordone
- CAR-T cells approvate AIFA (Kymria, Yescarta, Lisocell, Idecell, Tecartus) per pazienti affetti da linfomi, leucemie, mielomi
Il Centro Trapianti ha ricevuto il primo accreditamento JACIE –FACT nel 2015 e il rinnovo nel 2021.
Il centro Trapianti è accreditato GITMO (Gruppo Italiano Trapianto di Midollo Osseo) dal 1997.
Il Centro Trapianti di Humanitas effettua circa 140 procedure annuali e il mantenimento delle competenze di ogni singolo medico, infermiere e paramedico sono garantite con frequenza di corsi di aggiornamento .
Il Centro Trapianti Humanitas dispone un vasto numero di protocolli clinici sperimentali in area di terapia cellulare, con particolare riguardo a GVHD (Graft versus host disease – malattia del trapianto contro l’ospite) acuta e cronica, Profilassi e condizionamento del trapianto e accesso a terapie CAR-T in tutte le fasi precoci delle malattie ad alto rischio in particolari nei linfomi e nei mielomi sin dalla prima linea garantendo così ad alcuni pazienti un trattamento chemiofree.
Per la maggior parte dei casi, la donazione delle cellule staminali viene effettuata a partire dal sangue periferico, e quindi senza necessità di anestesia generale. Il prelievo delle cellule staminali viene eseguito tramite le vene con un apposito dispositivo tecnico. La procedura viene chiamata leucaferesi.
In pochi casi selezionati, la donazione viene ancora eseguita con il cosiddetto espianto di midollo, in anestesia generale.
Le cellule donate sono infuse nel paziente, tramite un accesso venoso centrale, il giorno stesso della raccolta, senza nessuna manipolazione. Solo raramente le cellule prelevate dal donatore vengono congelate.
Nei giorni precedenti la donazione, il paziente viene sottoposto a terapia di preparazione al trapianto stesso, definita condizionamento. Il condizionamento si effettua mediante somministrazione di farmaci chemioterapici ed eventualmente della radioterapia.
Le dosi dei farmaci e della radioterapia possono variare costituendo due tipi di condizionamento: condizionamento di intensità ridotta (detto anche miniallotrapianto), in cui le dosi sono basse, e condizionamento mieloablativo (trapianto mieloablativo), in cui le dosi dei farmaci e della radioterapia sono elevate. La scelta dell’uno o dell’altro tipo di condizionamento si basa su diverse variabili correlate alle condizioni generali del paziente, all’età e al tipo di patologia.
Dopo trapianto allogenico la durata del ricovero, in camere opportunamente protette, è variabile e mediamente tra 4 e 6 settimane.
Nel periodo post-trapianto, il paziente riceve una terapia con farmaci immunosoppressori al fine di evitare il rigetto e la reazione del trapianto contro l’ospite (GVHD, acronimo di graft versus host disease).
Il trapianto autologo
Il trapianto autologo, o meglio la chemioterapia ad alte dosi con reinfusione delle cellule staminali del paziente stesso, è una procedura molto utilizzata soprattutto nella cura dei linfomi e dei mielomi.
In questa situazione, il paziente è il donatore di se stesso: durante la chemioterapia viene praticata la raccolta delle cellule staminali circolanti (leucaferesi), che vengono poi congelate e conservate sino al loro utilizzo.
Il principio terapeutico del trapianto autologo è la somministrazione di una dose molto elevata di farmaci chemioterapici attivi contro la malattia, che inducono anche un abbassamento profondo e di lunga durata dei globuli bianchi, delle piastrine e dei globuli rossi (definita aplasia midollare). L’uso, dopo scongelamento, delle cellule staminali precedentemente raccolte permette di abbreviare la durata dell’aplasia midollare, ricucendo così i potenziali rischi per il paziente. Dopo trapianto autologo la durata del ricovero, in camere opportunamente protette, è mediamente di 3 settimane.
CAR-T
Le cellule CAR-T offrono una possibilità di cura alle persone con patologie oncoematologiche (leucemia, linfoma, mieloma) che sono andate incontro a ricaduta dopo una o più terapie convenzionali.
La preparazione delle CAR-T è complessa e inizia con il prelievo di cellule dal sangue del paziente che attraverso una tecnica chiamata aferesi, vengono separate dal resto delle cellule sanguigne e del plasma, consentendo la raccolta dei linfociti. I linfociti vengono poi inviati nei laboratori e al loro interno viene introdotto il recettore CAR (Chimeric Antigen Receptor), in grado di riconoscere le cellule tumorali.
Le cellule CAR-T così ottenute esprimono sulla propria superficie il recettore che individua l’antigene specifico, una proteina caratteristica delle cellule del tumore del sangue (leucemia, linfoma, mieloma). Al termine della procedura (che dura circa 3-4 settimane) i linfociti CAR-T vengono infusi nel sangue del paziente, così da attaccare e distruggere le cellule tumorali.
L’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano) è tra gli istituti accreditati a somministrare le CAR-T, poiché dispone di un accreditamento di qualità Jacie per trapianto allogenico, un team multidisciplinare e la disponibilità di una terapia intensiva generale e una neurologia H24 e ha ottenuto la qualificazione da parte di tutti i principali laboratori di manipolazione cellulare farmaceutici produttori di CAR-T.
Presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano) sono disponibili tutte le CAR-T approvate da AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) per patologie oncoematologiche non responsive alla chemioterapia (linfomi follicolari e diffusi a grandi cellule e leucemie linfoblastiche acute, mielomi), ma anche molte CAR-T in fase più precoce di malattia.
Humanitas dispone di un’Unità dedicata al programma CAR-T, composta da medici ematologi esperti in trapianto di cellule staminali; due team di infermieri professionali, di cui uno esperto in aferesi e uno dedicato esclusivamente alla gestione del paziente CAR-T; un team multidisciplinare con neurologi, infettivologi e anestesisti, specializzati nel gestire le tossicità derivanti da CAR-T. Vi sono inoltre infermieri di Ricerca e data manager dedicati alla gestione dei pazienti arruolati in protocolli clinici.
Ultimo aggiornamento: Luglio 2024
Data online: Giugno 2016