Gli obiettivi della riabilitazione
La mobilizzazione precoce dell’arto superiore nelle prime settimane dopo l’i ntervento chirurgico è efficace nella prevenzione di possibili complicanze sia post-chirurgiche (aderenze cicatriziali e linfedema) sia legate all’immobilizzazione prolungata del braccio. L’e secuzione quotidiana di specifici esercizi, unitamente alla ripresa delle normali attività della vita quotidiana, permette di ottenere il completo recupero della mobilità del braccio.
E’ opportuno continuare a eseguire la mobilizzazione anche durante il periodo di radioterapia, nel corso del quale si riduce l’elasticità dei tessuti irradiati.
Gli obiettivi del trattamento riabilitativo sono:
- mantenere una corretta funzionalità dell’arto
- impedire retrazioni muscolari e/o cutanee
- evitare posture scorrette provocate dalla ferita o dal dolore
- aiutare lo sviluppo di canali linfatici collaterali per sopperire alla mancanza di alcune strutture asportate durante l’intervento chirurgico
Sintomatologia post-operatoria
Formicolio, perdita della sensibilità, sensazione di gonfiore e bruciore nella zona del cavo ascellare e nella parte posteriore o interna del braccio sono sintomi dovuti a traumatismi chirurgici di alcuni nervi sensitivi.
Non devono perciò essere motivo di preoccupazione né di sospensione degli esercizi. In genere questi disturbi – la cui intensità e durata variano da persona a persona – regrediscono in tempi variabili da una settimana a un anno. Alcune donne avvertono maggiormente queste sensazioni in condizioni di stanchezza o variazioni climatiche.
E’ consigliabile comunque esporre al medico senologo, durante le regolari visite di controllo, tutti gli eventuali dubbi associati alle condizioni post-operatorie.
Precauzioni e consigli pratici
Nel periodo successivo all’intervento al seno, è in genere consigliabile:
- Evitare pratiche mediche (come trasfusioni, iniezioni, misurazione della pressione) dal lato dell’arto operato.
- In caso di punture d’insetti, abrasioni o scottature disinfettare la zona (l’a sportazione dei linfonodi potrebbe predisporre il braccio a possibili infezioni).
- Non sollevare oggetti eccessivamente pesanti, cercando piuttosto di distribuire correttamente i carichi anche sull’arto non operato.
- Non sottoporre il braccio a sforzi prolungati o lavori particolarmente pesanti (lavare vetri, stirare ecc.)
- Indossare guanti protettivi durante lavori dove è possibile procurarsi tagli e/o ferite.
- Evitare di portare la borsetta dal lato dell’arto operato.
- Evitare fonti eccessive di calore o di freddo. L’abbronzatura può essere presa integralmente su tutto il corpo, purché l’esposizione sia graduale e non durante le ore più calde, proteggendo comunque sempre bene la pelle con creme solari. I bagni di mare o in piscina non sono assolutamente controindicati.
- Evitare, per chi sta facendo radioterapia, di esporsi alla luce solare o ai raggi UV. Anche successivamente è bene avere una particolare cautela poiché la cute irradiata rimane più vulnerabile a tutti gli agenti irritanti (chimici e fisici)
- Cercare, quando si è sdraiati, di tenere in posizione elevata l’arto (ad esempio, mettendo un cuscino sotto il braccio).
- Utilizzare creme emollienti su tutto l’arto e sulla cicatrice (se rimarginata).
- Indossare sempre un reggiseno, possibilmente in fibre naturali, che sia alto lateralmente e con spalline larghe per evitare l’effetto laccio; in tal modo è possibile ottenere un buon contenimento e sostegno senza costrizioni eccessive (evitare invece guaine, bustini troppo stretti o ferretti che possono creare irritazioni o traumatismi).
- Guidare l’auto
Non esistono controindicazioni particolari. Tuttavia, nei primi giorni dopo l’i ntervento, i movimenti che si eseguono durante la guida possono causare dolore, con conseguente riduzione della sicurezza personale e altrui. - Igiene personale
Salvo diversa indicazione medica, è possibile fare il bagno o la doccia dopo circa 5-7 giorni dall’intervento, lavando la ferita con prodotti neutri. - Depilazione
E’ sconsigliato depilarsi e utilizzare deodoranti per almeno 4 settimane post-operatorie e durante l’eventuale radioterapia. - Che cosa fare in caso di gonfiore del braccio (linfedema)
Una conseguenza dell’asportazione dei linfonodi ascellari è l’ostacolo al drenaggio dei liquidi interstiziali del braccio. È quindi possibile che dopo l’intervento, anche a distanza di molto tempo, possa comparire del gonfiore (a braccio, avambraccio e mano), definito linfedema.
Un gonfiore associato ai segni dell’infiammazione (macchie rosse sul braccio, brividi e febbre) va tempestivamente comunicato al medico curante.
In caso d’insorgenza di linfedema è indispensabile rivolgersi al medico curante per definire un adeguato trattamento fisioterapico, per evitare un peggioramento e il cronicizzarsi dell’edema.
Riabilitazione
Quotidianamente, e fino al completo recupero della mobilità del braccio, è consigliabile eseguire alcuni specifici esercizi, illustrati di seguito.
Esercizi
- Distese a letto.
Braccia rilassate lungo i fianchi, incrociando le dita, alzare e abbassare lentamente le braccia a gomiti estesi. - Sedute, piedi ben appoggiati al pavimento, busto dritto e spalle ben allineate.
Braccia rilassate lungo i fianchi, alzare le spalle verso le orecchie e tornare nella posizione di partenza. - Mani sulle spalle, eseguire con i gomiti dei cerchi i più ampi possibile, prima in senso orario e poi antiorario.
- Mani incrociate dietro alla nuca, aprire e chiudere i gomiti.
- Braccia aperte all’altezza delle spalle, andare a toccare con la mano la spalla opposta e tornare nella posizione iniziale.
- Braccia tese dietro la schiena, intrecciare le dita e cercare di allontanare le mani dalla schiena e poi tornare nella posizione iniziale.
- Mantenere le braccia come nell’esercizio precedente, piegare i gomiti facendo scivolare le mani lungo la schiena e poi tornare a riposo.
- Mani sui fianchi, avvicinare i gomiti anteriormente e posteriormente.
- Braccia tese, mani incrociate in avanti, portare le braccia verso l’alto e ruotare le mani con il palmo verso il soffitto; poi tornare nella posizione di partenza ruotando verso il pavimento le mani e poi abbassando le braccia.
- A braccia estese impugnare un bastone portandolo verso l’alto, successivamente piegare i gomiti cercando di portare il bastone dietro il collo; eseguire il procedimento inverso e ritornare nella posizione di partenza.
- In piedi di fronte ad una parete.
Con i gomiti leggermente flessi, appoggiare le mani al muro all’altezza delle spalle, mettere sotto le mani un piccolo asciugamano e far scivolare le braccia fino ad estendere completamente i gomiti. Rimanere in quella posizione per circa dieci secondi e poi ritornare nella posizione di partenza. Durante l’esecuzione dell’esercizio far attenzione a non inarcare la schiena.