L’ambulatorio
L’Ambulatorio “La mano del musicista” dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano è il nuovo servizio integrato dedicato a musicisti professionisti (e non) di tutte le età che sperimentano problematiche connesse all’attività musicale in particolar modo a carico della mano e dell’arto superiore.
L’ambulatorio ha lo scopo di seguire musicisti ai diversi livelli di pratica strumentale con disturbi a carico della mano, del polso e del gomito mediante un approccio multidisciplinare che offra una presa in carico a 360 gradi.
Il servizio è costituito da una serie di valutazioni specialistiche, visite collegiali ed interventi mirati che si snodano lungo un percorso arricchito da questionari ed esami.
La valutazione preliminare del paziente e la direzione dei professionisti coinvolti è effettuata dal chirurgo della mano. Tra gli strumenti offerti dall’ambulatorio dedicato, oltre alla possibilità di svolgere una valutazione strumentale (esame elettromiografico – EMG – ed esami di radiologia tradizionale – RX, TC, ecografia-), vi è la consulenza del fisioterapista della mano e posturologo specializzato nella cura degli artisti, dello psicoterapeuta orientato al mentoring e alla gestione dell’ansia, del neurologo e del maestro di musica consulente.
Il contesto
La mano è il perno dell’attività musicale della maggior parte degli strumentisti; “piccoli” disturbi possono riflettersi in grandi difficoltà nello studio dello strumento e nell’esibizione musicale. Il musicista, come e più dello sportivo, necessita di un percorso su misura per poter affrontare i disturbi muscolo scheletrici senza alterare il preciso e sofisticato gesto che genera la produzione musicale.
Non solo mano però, il musicista “suona con tutto il corpo e con la mente” e disturbi possono interessare il cingolo scapolare, la schiena, ma anche la gestione emozionale. Ecco perché l’ambulatorio dedicato offre la possibilità di valutare olisticamente il paziente attenzionando la postura, lo stretching, il riscaldamento, l’affaticamento muscolare ma anche la gestione dell’ansia durante tutte le fasi della pratica musicale o durante un infortunio.
Non sempre il particolare linguaggio del musicista e del medico o professionista sanitario coincidono; il team multidisciplinare dell’ambulatorio dedicato è composto anche dal maestro di musica consulente, una figura ponte tra le esigenze del paziente ed il punto di vista del medico.
La patologia del musicista
Il movimento ripetitivo, amplificato da ore di studio per il professionista o concentrato in un breve lasso di tempo per il musicista “hobbista” può ingenerare una serie di patologie infiammatorie e da sovraccarico.
Anche la patologia degenerativa quale l’artrosi va contestualizzata nel paziente musicista in ragione del suo repertorio, delle sue aspettative e delle necessità. Non per ultimo, il musicista è vulnerabile rispetto a patologie specifiche quali la distonia focale, una co-contrazione tra muscolatura agonista e antagonista dovuta a un’alterazione del circuito di inibizione neuronale e che si manifesta con un crampo fortemente invalidante.
Infine, esiste un mondo di problemi d’ansia, di fobia ma anche di depressione che possono essere la causa o la conseguenza della patologia funzionale, che spesso si traducono in un blocco dell’esibizione o della progressione della carriera e che meritano di essere inquadrati ed affrontati in team.
I trattamenti proposti
L’inquadramento della problematica avviene attraverso il confronto multidisciplinare con tutte le figure dell’ambulatorio. Dopo la valutazione iniziale, diversi approcci possono essere proposti alla mano del musicista.
In genere il trattamento conservativo rappresenta la prima scelta ed è affidato alla gestione del posturologo e fisioterapista della mano. Esso consiste nell’analisi e correzione della postura durante il gesto musicale e nel confezionamento di tutori modellati sulla mano del paziente che possano mettere in scarico le strutture eventualmente coinvolte dal processo infiammatorio.
Solo quando necessaria, l’opzione e la strategia chirurgica deve essere scelta e condivisa con attenzione. Anche attraverso tecniche microchirurgiche ricostruttive va prediletta la restitutio ad integrum ricordando che la mano è anche un importante organo sensoriale e la propriocezione del “tocco” dello strumento può fare la differenza nel timbro e nel colore di una esecuzione.
La valutazione iniziale inquadra il paziente anche dal punto di vista psicologico e ogni gesto terapeutico necessita di un supporto continuo e costante da parte dello psicoterapeuta in modo da poter intercettare disturbi psicogeni e aiutare il musicista a gestire il momento della carriera con la massima serenità. La psicoterapia inoltre diventa vero e proprio mentoring aiutando, come un coach per lo sportivo, il musicista a saper affrontare le sfide del sempre più competitivo mondo della musica.
Come prenotare una visita
È possibile prenotare una visita chiamando il numero di telefono: 02.82242358 – attivo il martedì e il giovedì dalle 10:00 alle 12:00, oppure compilando il modulo di ricontatto.
Modulo di ricontatto – Ambulatorio per la mano del musicista
Riferimenti bibliografici: