Tra le abitudini quotidiane rientra l’utilizzo del riscaldamento, negli interni o in automobile, nei mesi più caldi e dell’aria condizionata in quelli più freddi. Se usati adeguatamente, i sistemi di condizionamento dell’aria sono molto utili per aiutarci a mantenere il nostro corpo alla temperatura adeguata, garantendo la salute dell’organismo. Tuttavia, spesso, tendiamo a impostare temperature che eccedono, in un senso o nell’altro: un’impostazione nociva per la salute, per esempio per quella dei nostri occhi che svilupperanno un’eccessiva secchezza, e che aumenta (ma senza ricavarne benefici) le emissioni e le spese famigliari.
Che conseguenze ha una temperatura sbagliata, in casa, ufficio o in automobile, sui nostri occhi? E quali sono i consigli per mantenere sempre una temperatura ottimale in modo da ridurre le spese?
Ne parliamo con il professor Paolo Vinciguerra, Responsabile dell’Unità di Oculistica in Humanitas e professore ordinario di Humanitas University.
Occhi secchi: cosa comporta una scarsa lacrimazione?
La secchezza oculare può avere diverse cause, una di queste è la condizione climatica degli ambienti in cui viviamo, o passiamo molto tempo. È capitato a tutti almeno una volta, per esempio al risveglio o dopo molte ore in automobile, di sentire gli occhi secchi, una sensazione fastidiosa per cui sembra quasi che le palpebre non scorrano adeguatamente sulla superficie oculare. Molto probabilmente il clima attorno a noi non era ottimale e il fastidio che abbiamo avvertito è dipeso da una scarsa qualità della lubrificazione degli occhi.
Occhi adeguatamente lubrificati, infatti, sono più protetti dalle aggressioni di batteri, polveri e altri corpi estranei che possono comportare l’insorgenza di infezioni, allergie e disturbi oculari. Le ghiandole lacrimali hanno un ruolo fondamentale nel processo di lubrificazione dell’occhio e una corretta lacrimazione garantisce al bulbo oculare nutrimento e alla palpebra di scorrere in maniera fluida senza provocare attrito sulla superficie dell’occhio.
Aria condizionata in casa e in auto: i consigli
Come regolarsi per non eccedere con l’aria condizionata nei mesi estivi quando, soprattutto chi vive in città, deve combattere quotidianamente con l’afa? Il primo consiglio, se la temperatura esterna non è troppo elevata, è quello di usare la funzione di deumidificazione del condizionatore, in modo che la temperatura non si abbassi eccessivamente. Quando, invece, si rende necessaria l’accensione dell’aria condizionata vera e propria bisogna prestare attenzione a mantenere un clima che non sia inferiore di 5-6° rispetto a quello esterno. Il flusso d’aria, inoltre, non deve colpire direttamente il corpo e di notte è bene tenere il condizionatore spento e, se possibile, sfruttare l’aria della sera tenendo le finestre aperte.
Per quanto riguarda i viaggi in automobile, dobbiamo sempre considerare che l’impianto di climatizzazione ha un impatto notevole sul consumo della nostra macchina: circa il 10%. Per abbassare il consumo (e dunque la spesa che ne deriva) e salvaguardare la salute dei nostri occhi, possiamo impostare l’opzione di controllo automatico della temperatura, in modo da non eccedere con l’aria troppo calda o troppo fredda e avere un dispendio minimo di energia. Un altro suggerimento riguarda le bocchette da cui esce l’aria, che dovrebbero essere mantenute sempre aperte per non accumulare aria viziata e carica di inquinanti e Co2 e consentire allo stesso tempo il corretto funzionamento dell’automatismo regolatorio del sistema ma mai rivolte verso il corpo, bensì verso l’alto o verso i vetri.
Riscaldamento: qual è la temperatura ottimale?
La temperatura ottimale per il nostro organismo degli ambienti chiusi dovrebbe mantenersi costante tra i 20° e i 21° gradi, sia in estate sia in inverno, in modo tale che la temperatura interna del nostro corpo si mantenga tra i 35,8° e i 37,2°. Questa temperatura ideale subisce degli sbalzi quando impostiamo i riscaldamenti troppo alti, poiché il corpo tenderà a disperdere il calore interno verso l’esterno per compensare quello che riceve. Ugualmente tratterrà più calore se l’aria condizionata è particolarmente fredda. Inoltre, aumentando senza un reale beneficio per la nostra salute l’intensità dei condizionatori, il risultato sarà una maggiore dispersione di energia e Co2, un dispendio economico notevole eppure assolutamente inutile nonché nocivo per l’ambiente.
Se a casa o in automobile si ha la possibilità di regolare il proprio riscaldamento, lo stesso non avviene in ambienti condivisi, come per esempio gli uffici. Un modo per attenuare gli effetti di un riscaldamento troppo aggressivo è l’areazione degli spazi: il ricambio d’aria aiuta a eliminare le sostanze nocive e a diminuire la secchezza dell’aria (un consiglio valido anche per le mura domestiche). Basta aprire le finestre per qualche minuto e ricordarsi di farlo a più riprese nel corso della giornata. Nelle ore notturne, sarebbe opportuno spegnere o abbassare al minimo il riscaldamento, in modo tale da non svegliarsi con quella fastidiosa sensazione di “sabbia negli occhi” il giorno dopo.
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