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Mobilità sostenibile: usare meno la macchina fa bene alla salute e all’ambiente

Ormai lo sappiamo: gli spostamenti quotidiani, che siano per lavoro o per piacere, hanno un impatto importante sulla qualità della nostra vita. Riuscire a effettuare delle scelte che ci consentano di camminare più a lungo, per esempio prendendo i mezzi pubblici invece dell’auto, o percorrere il tragitto casa-lavoro in bicicletta, può portare dei benefici a lungo termine alla salute del nostro organismo.

Abbassare i livelli di inquinamento atmosferico, infatti, in particolare nelle aree urbane, diminuendo l’utilizzo di automobili, è fondamentale sia per il benessere del pianeta sia per la nostra salute, in primis quella dei nostri polmoni. Inoltre, uno stile di vita più attento alla mobilità sostenibile comporta anche dei vantaggi economici personali, poiché consente un notevole risparmio in benzina e carburanti.

Cosa vuol dire mobilità più sostenibile e quali sono i benefici per la nostra salute e l’ambiente? Ne parliamo con il dottor Michele Lagioia, Direttore medico sanitario di Humanitas.

Mobilità sostenibile: le alternative all’uso dell’auto

Dai dati risulta che siano oltre il 50% le emissioni di polveri sottili provocate dal trasporto stradale. Anche per questo motivo è sempre più rilevante il passaggio a una mobilità più sostenibile e, quando possibile, condivisa. Ci sono contesti in cui, lo sappiamo, utilizzare l’automobile è fondamentale, ma vale la pena provare a riorganizzare quegli ambiti della nostra quotidianità in cui, con accorgimenti differenti, se ne può fare a meno. I carburanti, inoltre, rappresentano un notevole dispendio economico e, come abbiamo detto, contribuiscono fortemente all’inquinamento atmosferico.

Il consiglio è sempre quello di muoversi quanto più possibile a piedi o in bicicletta, ma chi vive in città o in una zona con una buona copertura dei mezzi pubblici potrebbe privilegiare lo spostamento pubblico, così come l’utilizzo di car-sharing o bike-sharing. In caso di tratte particolarmente lunghe, invece, si può sperimentare il cosiddetto car-pooling, ovvero la condivisione dell’auto con persone che devono fare il medesimo tragitto. In questo modo ci sarà un unico veicolo in circolazione per tre o quattro persone, che altrimenti avrebbero utilizzato il proprio, contribuendo ad aumentare traffico e inquinamento.

E se proprio bisogna usare la macchina? Un consiglio per diminuire i consumi di carburante e limitare le spese personali è quello di viaggiare a velocità modesta anche in quei tratti che ne consentirebbero una maggiore (per esempio mantenere i 110 km/h in autostrada), spegnere il motore quando si è in sosta, per caricare o scaricare la macchina o aspettare qualcuno, e mantenere sempre controllato lo stato dei vari componenti dell’automobile che, se particolarmente usurati, comportano un ulteriore aumento dei consumi.

Camminare: i benefici per la salute

Cercare di aumentare il numero di passi quotidiani è molto importante per il benessere del nostro organismo. I benefici della camminata, infatti, vanno dal rinforzo del tono muscolare, al miglioramento dell’umore, alla riduzione del rischio cardiovascolare e cerebrovascolare, al mantenimento del peso nella norma. Per tutte queste ragioni bisognerebbe integrare il camminare alla propria quotidianità, al posto di optare per una passeggiata una tantum, piacevole ma non sufficiente a mettere in moto quei processi metabolici che garantiscono la salute del corpo: una vita sedentaria, infatti, aumenta il rischio di sviluppare patologie alla circolazione, diabete, e sovrappeso.

Se alla vita sedentaria si aggiunge un utilizzo giornaliero dell’automobile, inoltre, possono svilupparsi ulteriori disturbi tra cui il mal di schiena. Si tratta di un vero e proprio circolo vizioso: la sedentarietà contribuisce a una diminuzione del tono muscolare delle pareti addominali e paravertebrali che, conseguentemente, non riescono a sostenere adeguatamente la colonna. E gli sforzi a cui sottoponiamo la nostra schiena durante i viaggi in macchina, a lungo andare, possono comportare problemi ai dischi intervertebrali e al collo. Un altro aspetto da tenere in considerazione, quando si utilizza molto l’automobile, è l’alterazione della circolazione ematica delle gambe e l’aumento di disestesie, un fastidio che deriva dalla compressione dei nervi.

Camminare con costanza, invece, contribuisce al rafforzamento della cassa toracica, della ventilazione polmonare e della funzionalità del cuore, nonché ad abbassare i valori di colesterolo e pressione arteriosa, responsabili delle malattie cardiovascolari. Camminando si rinforza anche l’apparato osteoarticolare e muscolare e diminuisce il rischio di malattie croniche e di determinati tipi di cancro. Non solo il fisico trae beneficio dal camminare, ma anche la mente: il rilascio di endorfine tipico di un’attività fisica anche moderata, infatti, aiuta a ridurre i sintomi di ansia e depressione e apporta un generale miglioramento dell’umore. 

Ciclismo: tutti i benefici della bicicletta

Tra le alternative che la mobilità sostenibile offre, quella con meno impatto sull’inquinamento e sulle finanze e al contempo con i maggiori benefici per la salute è sicuramente la bicicletta. Utilizzare maggiormente la bicicletta rispetto alla macchina, infatti, consente di risparmiare, non contribuire all’inquinamento atmosferico e di trascorrere più tempo all’aria aperta.  A un primo impatto introdurre degli spostamenti in bici nella propria routine potrebbe sembrare faticoso, ma è un’impressione spesso dettata dalla scarsa abitudine al mezzo e dal poco allenamento: cominciare a utilizzare la bicicletta per piccoli tratti è il primo passo per aumentare nel corso tempo la lunghezza dei tragitti. 

L’uso della bicicletta per gli spostamenti quotidiani è in notevole aumento soprattutto nelle grandi città europee e un ruolo in questo senso l’ha avuto anche la pandemia COVID-19, che ha modificato le abitudini di molti cittadini che hanno inserito gli spostamenti in bicicletta nella loro routine giornaliera, preferendoli per esempio ai mezzi pubblici. 

In quest’ottica, l’Unione Europea ha in programma un incremento dei finanziamenti per le infrastrutture sostenibili, che comprendono la creazione di nuove piste ciclabili e il potenziamento di quelle già esistenti. Il Green Deal europeo, che mira a un’Europa a impatto climatico zero entro il 2050, prevede un calo del 90% delle emissioni prodotte dal trasporto: l’implementazione degli spostamenti in bicicletta va in questa direzione, senza contare i giovamenti per la salute individuale che questo tipo di mobilità apporta.

Oltre ai benefici per il sistema cardio-cerebro-vascolare, per il tono dell’umore e per la prevenzione di diverse patologie, analoghi a quelli della camminata a piedi, infatti, il ciclismo aiuta anche a modellare e rinforzare i muscoli delle gambe e dei glutei e a rinforzare la colonna vertebrale, nonché a mantenere attive le articolazioni di caviglie, ginocchia e anche. L’attività aerobica che si compie andando in bicicletta, infatti, contribuisce all’equilibrio del metabolismo, anche grazie al controllo di glicemia, colesterolo e trigliceridi, nonché del peso corporeo. 

In coloro che seguono un regime dietetico normocalorico, mezz’ora di bicicletta facilita la diminuzione dell’adipe in eccesso, arrivando al consumo di circa 150 calorie all’ora: non occorrono infatti grandi sforzi in termini di intensità per raggiungere un livello di consumo significativo.

È bene anche sfatare un falso mito: il ciclismo non si associa necessariamente a disturbi all’apparato urogenitale maschile. Per coloro che utilizzano la bicicletta per un tempo non eccessivamente prolungato (indicativamente fra i 30 ed i 60 minuti) e che scelgono un sellino di qualità non vi è dunque un aumento del rischio di insorgenza di disfunzione erettile, infezioni o infertilità e, anzi, andare in bicicletta aiuta ad attivare la circolazione venosa della zona pelvica.

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