Tra le conseguenze dell’emergenza climatica si annoverano anche le primavere precoci, che vedono le prime pollinazioni già tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo. È il caso, per esempio, della parietaria, che nelle zone costiere dell’Italia è presente quasi tutto l’anno ed è ormai entrata a far parte degli allergeni perenni. Un cambiamento a cui si associa l’insorgenza anticipata anche della sintomatologia allergica nei pazienti sensibili a questi allergeni. Oggi, però, sono possibili trattamenti innovativi e cure personalizzate per far fronte ai disturbi provocati dalle allergie.
“Non bisogna trattare il sintomo solo al momento della sua manifestazione più fastidiosa, ma intervenire sul sistema immunitario del paziente in modo tale che non sviluppi già in prima battuta la sintomatologia”, spiega il professor Giorgio Walter Canonica, Responsabile del Centro Medicina Personalizzata Asma e Allergologia e docente di Humanitas University intervistato da Radio Inblu.
“Abbiamo a disposizione cure, come il cosiddetto ‘vaccino’, l’immunoterapia specifica, che consentono di desensibilizzare il paziente all’esposizione all’allergene”.
I farmaci di nuova generazione
“Gli antistaminici di nuova generazione non presentano più gli effetti collaterali di quelli più datati, il primo dei quali era la sonnolenza. Gli studi che vengono fatti oggi su questi farmaci tengono conto proprio della performance lavorativa o scolastica in modo da consentire al paziente di avere una quotidianità normale. Dunque è importante usare gli antistaminici che vengono prescritti nelle dosi suggerite, abitualmente una compressa al giorno. Inoltre sono in commercio delle combinazioni spray nasali di steroidi associati ad antistaminici che, se somministrate la mattina e la sera, migliorano sensibilmente la vita dei pazienti” continua il professor Canonica.
Anticorpi monoclonali e terapie personalizzate, una nuova strada
“La sintomatologia del paziente e la sua storia clinica vanno analizzate in modo approfondito. Secondo l’approccio multidisciplinare, infatti, il paziente non va seguito esclusivamente dall’allergologo o dallo pneumologo ma anche dall’otorinolaringoiatra e da un team multispecialistico, che possa affrontare le sue problematiche da più fronti”, prosegue il professore.
“Prossimamente uscirà su Lancet uno studio Humanitas che mira a modificare le strategie terapeutiche per la cura dell’asma, indicando la maggior efficacia di una terapia personalizzata rispetto a una terapia uguale per tutti i pazienti. Lo specialista deve tenere conto dei meccanismi con cui si sviluppa la malattia nel singolo paziente e, dunque, potrà scegliere tra una varietà di anticorpi monoclonali sviluppati per colpire differenti bersagli a seconda della patologia. Oggi abbiamo infatti a disposizione 5 anticorpi monoclonali differenti e il loro utilizzo porta grandi benefici in termini di una rapida riduzione dei sintomi, delle esacerbazioni e dell’uso del cortisone”, conclude il professor Canonica.
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