Tra tutti i disturbi alla vista, uno in particolare interessa la maggior parte delle persone: si tratta della presbiopia, un difetto refrattivo del cristallino, dovuto alla sua diminuzione di elasticità e correlato all’invecchiamento, che tipicamente si presenta dopo i quarant’anni.
Il cristallino, infatti, è quella “lente” che mette a fuoco gli oggetti che stiamo guardando, cambiando forma in base alla loro distanza. Con il passare degli anni, il cristallino si irrigidisce, mettendo a fuoco correttamente solo gli oggetti che si trovano a una determinata distanza.
Approfondiamo l’argomento con il professor Paolo Vinciguerra, responsabile del Centro Oculistico di Humanitas e professore ordinario di Humanitas University.
Presbiopia: come si manifesta e perché?
Mentre si legge, le lettere sembrano sdoppiarsi e gli occhi bruciano? Si fatica a mettere a fuoco gli oggetti più vicini? Molto probabilmente si sta sviluppando una presbiopia ed è necessario prenotare un consulto dal proprio oculista di fiducia.
La presbiopia, infatti, è un disturbo molto comune, che si sviluppa a partire dai 40-45 anni e che si può risolvere tramite l’utilizzo di apposite lenti o, in casi selezionati, con un’operazione con il laser a eccimeri.
La presbiopia, come abbiamo detto, è strettamente associata all’avanzare dell’età, ma può svilupparsi anche in seguito a traumi o a causa della mancata correzione di un difetto della vista per cui il cristallino ha dovuto fare un lavoro di compensazione. Sono considerati fattori di rischio anche il fumo, l’esposizione a radiazioni e patologie come il diabete.
Vi è tuttavia un difetto alla vista che può salvaguardare dall’insorgenza della presbiopia: si tratta della miopia. Nei miopi, infatti, il difetto visivo causato dalla presbiopia potrebbe non svilupparsi mai o presentarsi molto tardi, perché i due disturbi tendono a compensarsi.
Dalle lenti correttive alla chirurgia
Ma come si può tornare a leggere e svolgere le normali attività quotidiane senza problemi? Una volta diagnosticato il disturbo, lo specialista oculista valuterà se indirizzare il paziente all’utilizzo di lenti correttive o, se è possibile, preferire l’intervento chirurgico.
Per quanto riguarda gli occhiali, quando la presbiopia è ancora a uno stadio iniziale si preferisce rimandarne l’utilizzo, per consentire al cristallino di esercitarsi nella messa a fuoco e mantenere la sua elasticità il più a lungo possibile. In fasi più avanzate, invece, le lenti correttive sono una scelta obbligata. Oggi si possono trovare in commercio anche lenti a contatto multifocali, ma sono sconsigliate per tutti quei pazienti che necessitano lenti monofocali o bifocali.
Un’altra possibilità è rappresentata dalla chirurgia con laser a eccimeri, tuttavia tali trattamenti pur in parte migliorando la visione da vicino la peggiorano complessivamente con aloni e riduzione del contrasto, mentre quello al cristallino,con le nuove lenti intraoculari sono utilissime quando la presbiopia evolve in cataratta.
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