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Il Centro per lo studio della predisposizione genetica alle Neoplasie Mieloidi di Humanitas è il primo centro in Italia per lo studio, diagnosi e trattamento di tumori ematopoietici rari – leucemie associate a predisposizione genetica ereditaria, una categoria clinica classificata nel 2016 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – e di valutare la predisposizione genetica nei familiari dei pazienti affetti. 

Il Centro italiano per lo studio della predisposizione genetica alle neoplasie mieloidi nasce dallo studio del genoma leucemico e da un progetto di ricerca finanziato dal Ministero della Salute e dalla Fondazione Beat Leukemia per lo sviluppo di nuove tecnologie diagnostiche nei tumori del sangue (leucemie acute e croniche), anche grazie all’Intelligenza Artificiale.

Numerose evidenze scientifiche registrate negli ultimi 5 anni hanno dimostrato che mutazioni genetiche ereditarie, ovvero presenti dalla nascita, fino a poco tempo fa considerate estremamente rare nelle leucemie sono invece presenti fino al 10-15% dei casi, soprattutto in soggetti giovani, di età inferiore ai 50 anni. La percentuale di mutazioni genetiche associate allo sviluppo di leucemie potrebbe essere però più estesa del 10-15% rispetto a quanto noto a oggi. 

L’identificazione dei pazienti affetti da neoplasie mieloidi come sindromi mielodisplastiche, neoplasie mieloproliferative, leucemie acute mieloidi (attualmente sotto-diagnosticate e sottostimate) è importante non solo per una corretta gestione clinica, come ad esempio per l’ottimizzazione della scelta del donatore in pazienti candidati a trapianto, ma anche per le possibili implicazioni in termini di rischio per i familiari sani. Per questo è necessario sviluppare tecniche diagnostiche che, anche grazie all’Intelligenza Artificiale, consentano di ampliare la conoscenza in questo settore. Nel Centro per lo studio della predisposizione genetica alle neoplasie mieloidi, gli sforzi della Ricerca si sono trasformati nella pratica clinica quotidiana degli specialisti, a vantaggio del paziente. 

Test di Screening

La raccomandazione all’effettuazione del test genetico di screening dipende dalla presenza di alcune caratteristiche nel paziente definite in criteri maggiori o minori. Se le caratteristiche del paziente rientrano in almeno uno dei criteri maggiori, il test genetico è da considerarsi come fortemente raccomandato. Se le caratteristiche del paziente soddisfano esclusivamente un criterio minore, la raccomandazione a eseguire il test genetico è lieve.

Criteri maggiori:

  • Storia Familiare (3rd generation pedigree):
    • neoplasie mieloidi diagnosticate in membri della famiglia prima dei 18 anni, incluso il paziente stesso;
    • genitori o fratelli con diagnosi di neoplasia mieloide in età inferiore ai 50 anni;
    • parenti di primo o secondo grado con diagnosi di neoplasia mieloide in età inferiore ai 50 anni.
  • Paziente con neoplasie multiple:
    • preesistente difetto piastrinico familiare (definito o sospetto), con particolare riferimento a piastrinopatie riconducibili a mutazioni nei geni RUNX1, ETV6 e ANKRD26;
    • analisi genomica su tessuto tumorale con rilevazione di difetti che possano suggerire una predisposizione genetica (ad esempio DDX41 e CEBPa);
    • paziente con citopenia del sangue periferico persistente e fenotipo clinico riferibile a possibili anomalie congenite:
      • anomalie fenotipiche riferibili a sospetto di bone marrow syndromes congenite;
      • anomalie fenotipiche riferibili a sospetto di telomeropatie (citopenia associata a disfunzioni epatiche/polmonari);
      • anomalie riferibili a sospetto di patologia da mutazione germ-line del gene GATA2 (linfedema primario, perdita dell’udito neurosensoriale, verruche cutanee extragenitali e basso rapporto CD4 l CDB; monocitopenia e carenza di cellule B/NK, associate a infezioni da micobatteri o funghi atipici, o a proteinosi alveolare polmonare);
      • anomalie riferibili a sospetto di JMML oppure a sindrome di Noonan o Noonan-like;
      • Sindrome di Down.

Criteri minori:

Paziente con diagnosi di sindrome mielodisplastica o leucemia acuta mieloide in età inferiore ai 50 anni.

L’identificazione di una mutazione ereditaria associata a predisposizione leucemica ha un impatto importante nella scelta del donatore per il trapianto di cellule staminali, che non sempre può essere un familiare. È quindi importante discutere attentamente con i familiari sani, la possibilità di sottoporsi a uno screening genetico per valutare il profilo di rischio individuale allo sviluppo di leucemia, più alto nei soggetti con mutazione rispetto alla popolazione generale.

Il percorso per accedere al test di screening prevede un primo colloquio informativo tra il medico e il paziente, a cui segue il test di screening che prevede il prelievo di un campione di sangue venoso e contemporaneamente di cellule della cute, prelevate con tecnica di punch biopsy, in modo totalmente non invasivo.

Grazie alle tecniche di sequenziamento del DNA di nuova generazione – NGS (Next Generation Sequencing) – vengono quindi studiate le mutazioni a carico di 106 geni noti per essere implicati nella predisposizione ereditaria alle leucemie.

Dopo circa 8 settimane dall’esecuzione del test, il paziente viene convocato per un secondo colloquio, per discutere insieme agli specialisti (ematologo e genetista) i risultati del test e le implicazioni per il paziente stesso ed, eventualmente, per i familiari.

Contatti e Prenotazioni

Il servizio di screening presso il Centro per lo studio della predisposizione genetica alle Neoplasie Mieloidi prevede un percorso ambulatoriale accessibile tramite Servizio Sanitario Nazionale, in cui sono coinvolte diverse figure professionali con competenza specifica in ambito ematologico e genetico.

Per prenotare un appuntamento e ricevere tutte le informazioni riguardo alle impegnative necessarie, è possibile contattare telefonicamente il numero 0282246280 (dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 17.00), o scrivere all’indirizzo carmen.de_masi@humanitas.it.

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